Non è altro che una pizza di forma tonda (o due pizze una sull'altra) di 20 centimetri di diametro. Sullo strato superiore, il condimento che caratterizza la superficie è quello simile alla tradizionale focaccia: con olio, origano, pepe, parmigiano e sale, mentre l’interno è farcito con vari ingredienti naturali derivati dalla cucina isolana, quali verdure, carne, formaggi o salumi per la versione salata, oppure crema al pistacchio, crema a base di cioccolato, ricotta e miele, nella sua versione dolce. Originariamente veniva anche chiamata ‘nipitedda’, e costituiva un piatto tipico della tradizione contadina. Le sue origini sono incerte ma si presume che il suo nome derivi dalla pianta della Nipitella, o mentuccia, con cui veniva aromatizzata la pasta base.
Tipica di Sortino è anche la ‘nfigghiulata’, altra focaccia, questa volta ripiena di fichi, caratterizzata dalla cosiddetta tecnica dell'agnutticamentu; questo ‘pasticcio di sostanza’ viene cioè ripiegato più volte su se stesso, in modo da costituire un gustoso torrione di diversi strati ripieni, molto sostanzioso e appetitoso, che spesso viene servito anche freddo a fette.
La città siracusana è particolarmente conosciuta per il noto ‘miele dei Monti Iblei’, prodotto tipico inserito nella lista dei prodotti tradizionali siciliani del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, del cui sapore ricco e delle virtù parlò persino Virgilio. Oltre al classico ‘millefiori’, tipica è la produzione del classico liquido giallo con estratti di timo, eucalipto e zagara. Vari sono i prodotti che se ne derivano: come lo ‘spiritu re fascitrari’, liquore aromatizzato prodotto dalla distillazione di acqua e cera d’api, e i dolci delle feste come i piretti, biscotti duri di farina e miele con una mandorla al centro, i sanfurricchi, caramelle di miele cotto e indurito, e le più note e diffuse sfingi (o sfinci), frittelle cotte in friggitrice o in padella e condite con miele crudo.
Il pizzolo e la focaccia di fichi ‘nfigghiulata’ non possono che essere celebrati a Sortino con una sagra, che viene allestita ogni anno nel corso dell’ultima domenica di ottobre.
Una curiosità: nell’autunno del 2012, il miele di Sortino del produttore Santo Blancato, ha partecipato all’annuale sagra di apicoltura che si è tenuta a Châtillon, in Valle d’Aosta. Il prezioso prodotto è stato offerto per la degustazione a tutti i convenuti, insieme a fette di pizzolo nella loro versione dolce, con miele e ricotta, e salata, realizzata dallo stesso Blancato con ingredienti del posto come funghi e lardo di Arnad. Blancato ha poi concluso la manifestazione dando una peculiare dimostrazione, di particolare impronta folcloristica, su come si preparano i tipici ‘sanfurricchi’.
Autore | Enrica Bartalotta
Foto. Azotoliquido Wikipedia