Per il sesto anno consecutivo, l’Associazione Culturale Marionettistica Popolare Siciliana fondata e presieduta da Angelo Sicilia lavorerà accanto ai giovani che scontano pene intramurarie presso l’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” di Palermo, diretto da Clara Pangaro, grazie ad un progetto che prevede l’addestramento all’arte dei pupi siciliani fino alla realizzazione di uno spettacolo.
Un ampio progetto portato avanti da Angelo Sicilia, in questi ultimi anni, con il Centro di Giustizia Minorile della Sicilia, con gli USSM di Palermo, Messina e Caltanissetta e gli IPM di Palermo e Caltanissetta.
Quest’anno il progetto, appena avviato, è stato pensato all’interno del più ampio “Progetto Centenario Rotary Italia”, che vede coinvolti i Club di tutta la nazione. Per Palermo, l’attività è stata voluta e finanziata da tutti i Rotary Club dell’Area Panormus, su proposta e coordinamento dal Rotary Club Palermo Ovest, presieduto da Mauro Faso.
Il “Progetto Centenario Rotary Italia” nasce nell’ambito dei festeggiamenti dei 100 anni dalla fondazione del primo Club Rotary italiano, a Milano. Tutti i Distretti d’Italia hanno organizzato per l’occasione diverse iniziative coinvolgendo i relativi Club d’appartenenza. Per il Distretto 2110 Sicilia e Malta, il Governatore Goffredo Vaccaro ha convocato i circa 100 presidenti di club, e indicato il tema sul quale sviluppare delle attività.
Alla Sicilia è toccato un triplice indirizzo: giovani, ambiente e lavoro. Per l’occasione, dunque, il Rotary Club Palermo Ovest e l’Associazione Culturale Marionettistica Popolare Siciliana di Angelo Sicilia, in accordo con la direzione dell’Istituto Penale per i Minorenni, hanno sviluppato un progetto che prevede, oltre all’insegnamento della gestione del teatro dei pupi, lo sviluppo (soggetto, scene e testi) di uno spettacolo che tratterà i temi individuati dal Rotary.
“Un progetto ambizioso e semplice al tempo stesso, che ha un duplice obiettivo: da una parte la diffusione del valore della legalità nei giovani detenuti del Malaspina, quindi la consapevolezza delle pratiche dell’antimafia sociale, fatta di azioni quotidiane ben precise, di cultura, ed in questo caso anche di tradizioni popolari. Dall’altra parte, si vuole offrire ai ragazzi formati una possibilità diversa di vita, un’alternativa, una volta usciti dal percorso penitenziario. Diversi di loro negli anni, infatti, hanno continuato a lavorare nella nostra compagnia teatrale partecipando anche a festival e rassegne in tutta Italia”, racconta Angelo Sicilia.
Nelle edizioni precedenti del progetto è stata trattata la storia dell’antimafia attraverso la storia della giudice Francesca Morvillo, e del sociologo Danilo Dolci con il tema dell’educazione maieutica. Spazio è stato dato anche all’immigrazione, all’antirazzismo e all’antisemitismo con un percorso storico dedicato alla Shoah e ai siciliani che hanno combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale per salvare tanti ebrei dall’olocausto.
“Il progetto è rivolto a dieci minori dell’IPM Malaspina, con diverse provenienze geografiche, che, per la durata di circa quattro mesi prenderanno parte ai laboratori. In particolare, quello di pittura, condotto da un’insegnante esperta nella realizzazione delle scenografie, e quello di costruzione dei pupi protagonisti della storia che sarà preparato per il progetto di quest’anno. I ragazzi impareranno a prestare anche la propria voce ai pupi. Le attività proposte da Angelo Sicilia in questi anni hanno sempre avuto positivi riscontri nei percorsi educativi individuali, tanto che alcuni ragazzi tornati in libertà hanno continuato a collaborare con lui, oltre la scadenza naturale dei progetti. Questo, perché Angelo Sicilia riesce a stabilire positive relazioni, umane ancor prima che professionali, portando avanti con il suo lavoro aspetti culturali creativi e ricreativi e avviando con i ragazzi un iter di formazione che, se viene colto, può anche avere sbocchi professionali per gli stessi”, spiega Maria Mercadante, funzionaria della professionalità pedagogica in servizio presso l’IPM “Malaspina” di Palermo.
La tematica che si affronterà nel progetto di quest’anno è legata all’ambiente e alla difesa del territorio. I giovani affronteranno un percorso di formazione partendo dall’eclatante fatto storico del “Sacco di Palermo”, negli anni ’60, che provocò danni permanenti all’urbanistica elegante ed armoniosa del Liberty a Palermo, all’ambiente, e ad un sistema economico drogato da una gestione troppo spesso illecita di grandi volumi di denari nel settore immobiliare, e non solo. Con la scomparsa di agrumeti della Conca D’Oro e la demolizione di decine di ville Liberty o precedenti e la nascita di quartieri dormitorio quali C.E.P., Z.E.N. e altri. Quartieri progettati con un disegno ed una visione innovativa e futuristica, alla quale però non seguì mai lo sviluppo di infrastrutture e indotto sociale.
Il percorso formativo del progetto prevede l’informazione su figure straordinarie del panorama locale fra giornalisti, educatori, intellettuali, che si sono battuti per la difesa del territorio, quali Mario Francese, Danilo Dolci e tanti altri. Un percorso che verrà attualizzato con il tema dell’emergenza incendi a Palermo e provincia, che rappresenta spesso il legame tra criminalità organizzata di ieri e di oggi, volta alla devastazione dell’ambiente e del territorio a fini speculativi. Lo spettacolo teatrale finale verrà proposto durante il Congresso Distrettuale del Rotary che si svolgerà tra il 15 e il 16 giugno 2024 in Sicilia.