Le feste religiose assumono in Sicilia un valore estremamente profondo, che si sostanzia anche di gesti materiali e manufatti prodotti dall’uomo. In occasione delle ricorrenze legati ai Santi, in tutta l’isola si rinnovano rituali antichi, fortemente sentiti dalla cittadinanza. Tra le attività connesse a questo genere di celebrazione, c’è sicuramente la panificazione. Un’arte antica, che assume profonde simbologie sacrali. I pani devozionali sono presenti in tante località siciliane e oggi vogliamo conoscere in particolare i Pupi di Pane di San Calogero. Come si intuisce già dal nome, sono dei pani antropomorfi, legati al celebre “Santo Nero”. La Festa di San Calogero si celebra in estate ed è particolarmente sentita a Campofranco (CL). È una delle feste patronali più rappresentative in Sicilia e affonda le radici nella tradizione greco-bizantina, legandosi anche alle antiche feste equinoziali di origine pagana. Questa celebrazione è nata come forma di ringraziamento verso il santo patrono per l’abbondanza del raccolto annuo. Anche nell’Agrigentino il culto del Santo è molto forte. Scopriamola meglio.
I devoti del Santo richiedono ai panifici i Pupi di San Calogero. Si richiede una grazia al Santo Nero, cui ci si rivolge particolarmente per questioni di salute. In questi casi, ad esempio, si realizza un pane che abbia la forma della parte del corpo interessata. Alcuni dei Pupi hanno anche la forma di bambini: a richiederli sono le future mamme, per proteggere la gravidanza. Esiste anche una Sagra dei Pupi del Pane. Si distribuiscono grandi forme di pane, da mangiare calde con olio, pepe e formaggio fresco, che riproducono – appunto – gambe, braccia o altre parti del corpo guarite per intercessione. Inizialmente, durante la festa di San Calogero, i contadini offrivano simbolicamente del grano. Nel corso del tempo, iniziarono a donare ai più bisognosi delle forme di pane a forma di parti del corpo, fino ad arrivare a un “pupo intero”. Foto: Pro Loco Campofranco.