La tradizione carnevalesca dei Pupi ri Pagghia.
- A Purgatorio, piccola frazione del Trapanese, il Carnevale si festeggia in un modo molto particolare.
- Le strade, infatti, si popolano di personaggi creati ad hoc dagli abitanti.
- Ecco chi sono quei personaggi e perché bisogna conoscerli.
I siciliani una ne pensano e cento ne fanno. Girando per la Sicilia è possibile scoprire tradizioni sempre nuove e particolari, che si tramandano con amore e dedizione. Oggi facciamo tappa a Purgatorio, una piccola frazione tra San Vito Lo Capo e Trapani, per conoscere da vicino i Pupi ri Pagghia, cioè i pupi di paglia. Quando arriva il periodo giusto, le strade si popolano di simpatici personaggi, realizzati con cura da un gruppo di volenterosi. Sono buffi pupi di stoffa con le fattezze di uomini, donne o bambini. Sia grandi che piccini, armati di stoffe, vecchi vestiti e diversi materiali, creano i loro personaggi. Alcuni di questi vengono creati proprio prendendo spunto dagli abitanti, come il barbiere, il barista o i vicini di casa. L’effetto, da lontano, è che si tratti di persone in carne ed ossa. Ed è qui che sta la particolarità dei Pupi di Paglia di Purgatorio.
I Pupi ri Pagghia sono come uno scherzo fatto ai passanti. Guardando le foto, inoltre, ci si rende conti di quanto siano ironici e divertenti, perché amano scherzare con i luoghi comuni o l’attualità. Hanno anche dei cartelli con frasi o spiegazioni. Si tratta di un modo originale per celebrare il Carnevale, un bell’esempio di creatività. Ai pupi, però, non bisogna affezionarsi. Nel martedì che anticipa la Quaresima, infatti, vengono ammassati davanti il piazzale della chiesa e bruciati. Il rogo simboleggia l’inverno ormai morente, ridotto a un fantoccio, che cede il passo alla rinascita della natura e alla primavera. A portare avanti questa tradizione è l’associazione Noi di Purgatorio: non possiamo che fare loro tanti complimenti.