Sono ben due le città siciliane nella top 10 delle meno care d’Italia. Il dato emerge da una classifica stilata dall’Unione nazionale consumatori, sulla base dei prezzi al consumo di marzo resi noti dall’Istat. Nel nostro Paese l’inflazione tartassa i consumatori più in alcune città, che in altre. Scopriamo insieme qual è la città più cara e quale la meno cara.
Prima di proseguire, va sottolineato che nel mese di marzo del 2023 l’inflazione annua è scesa al 7,6% dal 9,1% del mese precedente. Anna Rea, presidente dell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori nazionale, sottolinea: “È vero che registriamo un calo dell’inflazione annua, ma è anche vero che il carrello della spesa continua a costare caro e le famiglie italiane lo sanno benissimo”.
“Il calo dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona dal 12,7% al 12,6% è insignificante! Inoltre, per abitazione, acqua, elettricità e combustibili l’aumento, rispetto allo scorso anno, è del 15,1%. Un altro duro colpo per le famiglie italiane che continuano a incassarne uno dietro l’altro come pugili suonati, senza trovare vie d’uscita”, conclude.
Il costo della vita, a causa dell’inflazione, sale in tutta Italia e risulta particolarmente oneroso a Bolzano. Qui l’inflazione tendenziale è pari al +8,5%. Pur essendo la settima più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente a 2.259 euro per una famiglia media (da qui, quindi, risulta la città più cara del nostro Paese).
Secondo posto in classifica per Milano, dove il rialzo dei prezzi su base annua si attesta all’8,2%, con un incremento di spesa annuo pari a 2.226 euro a famiglia. Segue Siena con un aumento dei prezzi del +9,6%, la seconda inflazione più alta d’Italia ex aequo con Imperia, e con una spesa supplementare pari a 2.164 euro annui per una famiglia tipo.
Andando all’opposto, troviamo le città meno care d’Italia. La città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+4,8%): qui, in media, si spendono 948 euro in più. Seguono Reggio Calabria ex aequo con Catanzaro (+5,9%, +1.102 euro per entrambe), Campobasso (+6,8%, +1.245 euro), Caserta (+6,6%, +1.284 euro), Bari (+7,5%, +1.301 euro), Caltanissetta (+6,9%, +1.316 euro), Ancona (+6,7%, +1.332 euro), Napoli (+6,6%, +1.335 euro) e Trapani (+7,2%, 1.373 euro).
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