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Quando è nata la Festa dell’Immacolata? Le origini siciliane della Festa

  • Quando è nata la Festa dell’Immacolata?
  • La Festa dell’Immacolata è nata in Sicilia: una storia che pochi conoscono.
  • Come e da quando si celebra la Festa dell’8 dicembre.

Ogni anno, l’8 dicembre, si celebra l’Immacolata Concezione. Un appuntamento che apre le celebrazioni legate al Natale. Tutto il mese di dicembre, in realtà, è ricco di appuntamenti molto importanti per i siciliani, come Santa Lucia (il 13 dicembre). Conosciamo bene gli appuntamenti del calendario, ma quanti sanno quando è nata la Festa dell’Immacolata?

Quando è nata la Festa dell’Immacolata

L’Immacolata Concezione è un dogma proclamato da Papa Pio IX nella giornata dell’8 dicembre 1854, con la bolla Ineffabilis Deus. Questa sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale, fin dal primo istante del suo concepimento. Il dogma, dunque, riguarda il peccato originale.

La Chiesa Cattolica celebra la Festa dell’Immacolata l’8 dicembre. Nella devozione, l’Immacolata è collegata alle apparizioni di Lourdes del 1858 e, iconograficamente, anche alle precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi, nel 1830. Per sottolineare l’importanza di questo dogma, la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria con la Messa Gaudend gaudebo. Questa festività esisteva già in Oriente, nell’VIII secolo. Arrivò nell’Italia meridionale grazie ai monaci bizantini.

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Perché la Festa dell’Immacolata è nata in Sicilia

In Sicilia, il tema dell’Immacolata Concezione era molto sentito ancora prima che si definisse il dogma. Nel 1439, infatti, al Concilio di Basilea, l’arcivescovo di Palermo Niccolò Tedeschi sostenne che Maria era stata concepita senza peccato. Il canonico e storico Antonino Mongitore racconta che addirittura già nel 1323 la Conceptioni di Maria era festa di precetto a Palermo, attestando in tal modo che la sua devozione nel capoluogo siciliano risultava persino allora così antica da «non sapersi l’incominciamento».

Il Senato dell’isola fece voto di difendere la dottrina dell’Immacolato Concepimento e si impegnò a onorarne la festa con una degna celebrazione. Così nacque il «rito delle cento onze», somma donata al convento di San Francesco inizialmente per arredare la Cappella Senatoria, uno dei momenti identitari della città di Palermo.

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Il Senato (oggi il Comune) rinnovava ancora ogni anno il solenne Voto sanguinario, pronunciato per la prima volta nel 1624 e comune a gran parte dell’isola, giurando con un verbale di spargere il proprio sangue per la difesa dell’Immacolata, primaria e principale Patrona della Città e dell’Arcidiocesi di Palermo, divenuta patrona massima della Regione Siciliana.

Dal meridione, la devozione per l’Immacolata si propagò poi a tutto l’Occidente, soprattutto su iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani. Fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell’8 dicembre 1661. Ancora oggi, dunque, si rinnova l’antica tradizione, condita da buccellati e sfincione. Foto: sea turtleLicenza.

Redazione