Stamane, 21 marzo, in occasione della Giornata della Memoria nel ricordo delle vittime della mafia, il Questore Giusy Agnello ha consegnato al vescovo ” l’olio di Capaci”. Scopriamo, di seguito, di cosa si tratta.
Oggi 21 marzo 2023 si celebra la Giornata della Memoria Il Questore Giusy Agnello ha consegnato al vescovo ” l’olio di Capaci”, accompagnato da personale della Polizia di Stato e dal Cappellano della Questura, presso la sede del Vescovado di Ragusa, ha consegnato nelle mani di S.E. il Vescovo di Ragusa Monsignor Giuseppe La Placa, l’olio ricavato dalla molitura delle olive prodotte dagli alberi piantumati nello spazio verde situato vicino al luogo dove persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro, ognuno dei quali dedicato ad una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa.
L’olio viene prodotto dall’associazione “Quarto Savona 15”, la Onlus fondata da Tina Montinaro vedova di Antonio, caposcorta del giudice assassinato, che cura insieme ad altre realtà locali l’appezzamento di terra che ha preso il nome di “Giardino della Memoria”, ed è stato consegnato per la prima volta lo scorso anno ai Vescovi delle diocesi siciliane per essere consacrato nel corso delle messe del giovedì Santo e utilizzato dalla Chiesa siciliana come olio santo nel corso dell’anno liturgico.
L’olio ricavato dal frutto degli alberi piantumati nel Giardino della Memoria, nel luogo che è stato testimone di una sconvolgente tragedia per la Sicilia e tutti i Siciliani, dallo scorso anno è diventato il simbolo del sangue delle vittime di mafia e un segnale di speranza per tutti i cittadini onesti.
L’olio di Capaci sarà consacrato dal Vescovo di Ragusa in occasione della messa crismale del Giovedì Santo, per essere utilizzato nel corso dell’anno liturgico per amministrare i sacramenti. Un gesto di grande significato, già molto apprezzato lo scorso anno in occasione della ricorrenza del trentesimo anniversario delle stragi del 1992, diventando segno di autentico profondo sentimento religioso e di valori da trasmettere e diffondere, non solo tra i più giovani, ma anche tra gli adulti affinché il sacrificio dei martiri di Mafia non sia stato invano.