Dopo alcune stagioni altalenanti, finalmente, la Sicilia è pronta a prendere di nuovo il suo posto nell’Olimpo delle regioni produttrici di olio. L’annata 2021 si preannuncia, infatti, come una campagna olearia da record, all’insegna di quantità e qualità. Il mercato dell’oro verde, sulla nostra Isola, vale oltre 20 milioni di euro. Questo è il fatturato stimato da Unaprol, il consorzio olivicolo italiano. La raccolta delle olive in Sicilia, tra ottobre e dicembre, dovrebbe superare le 200mila tonnellate di olive, molite in oltre 500 frantoi.
Dati più che rassicuranti, dunque, per i coltivatori siculi. Il caldo di quest’anno ha contribuito a favorire l’ottima qualità dell’olio e non ha fatto proliferare né la mosca né altri batteri. Questi i motivi che spingono a pensare in termini ottimistici. Le località al top, nel 2021, sono le zone dell’Agrigentino e del Trapanese, aree che da sempre rappresentano luoghi di eccellenza per le cultivar e la qualità del loro olio (che ha anche ricevuto alcuni premi). L’anno scorso, proprio dalle province di Trapani e Agrigento, è venuto fuori poco più della metà dell’olio di tutta la Sicilia. Subito dopo, l’area del Palermitano.
Per quanto riguarda i prezzi dell’olio siciliano e dell’olio del Sud Italia, il chimico del Cnr Mario Pagliaro, appassionato di climatologia, ha spiegato: “I produttori faranno bene a non vendere il prodotto per almeno un mese dopo la produzione. Già a Novembre, e sempre di più mese dopo mese, ne godranno i benefici con i prezzi al rialzo come mai visto negli ultimi decenni”. Secondo Pagliaro, dunque, è “Meglio stoccarlo in attesa che il prezzo cresca”. La raccolta delle olive in Sicilia, nel 2021, parte dunque con il piede giusto. In bocca al lupo a tutti io produttori e agli appassionati. Foto: Umbria Lovers – Licenza.