Cresciuta da due donne e con un padre assente: in molti non lo sanno, ma è questa la storia di Raffaella Carrà, che si racconta al "Corriere della Sera". L'icona tv è stata da poco nominata madrina del World Pride 2017: "Mi hanno cresciuta due donne, anzi tre, contando la nurse inglese. Mia mamma Angela Iris fu una delle prima separarsi nel dopoguerra e dopo non si risposò più. Nonna Andreina era rimasta vedova di un poliziotto di Caltanissetta. Mi vergognavo di non avere una figura maschile. Mio padre è stato un uomo intelligente e buono ma completamente inaffidabile".
Da ragazzina usciva sempre con i gay anche perché "quando al cinema faceva buio, loro non cercavano di tastarti. Il babbo ogni tanto mi chiamava per chiedermi se ero ancora vergine, minacciando, in caso contrario, di togliermi da mia madre". Raffaella era così terrorizzata che fino ai 18 anni "non mi sono lasciata toccare da nessuno".
Ma la figura paterna l'ha ritrovata in Gianni Boncompagni, 11 anni più grande di lei. "Finalmente mi sono rilassata. Adozioni gay? Sono combattuta, credo che la natura delle cose arriverà a fiorire da sola". E sull'adozione per i single? "Vorrei saperlo perché io, cresciuta da una mamma single, non ho potuto avere un figlio in quanto single".