Rizzuola o ravazzata fritta: chiamatela come volete, è sempre buonissima! Si tratta di una iris al cui interno è presente il ragù al posto della crema di ricotta. Agli amanti dei dolci potrà sembrare un sacrilegio, ma il popolo siciliano è sposato prima di tutto con la salsa e poi “cu zuccaru” (correggetemi se dico delle falsità, ndr). Il bello della rosticceria siciliana è che potete mangiarla a tutte le ore: dalla colazione a tarda notte!
Anche se solo a leggere gli ingredienti vien voglia di chiudere il pc e recarsi al bar per comprarne una, vi assicuro che vale la pena prepararla da soli. Se seguirete passo passo gli step qui proposti, otterrete una ravazzata fritta di classe A!
Ingredienti per il ragù
- 400 grammi tritato (metà manzo, metà maiale);
- 100 grammi concentrato di pomodoro;
- 50 grammi di parmigiano grattugiato;
- 2 foglie di alloro;
- 2 chiodi di garofano;
- 200 grammi di piselli;
- olio extra vergine d’oliva;
- ½ bicchiere di vino bianco;
- 1 cipolla;
- 1 carota;
- un ciuffo di prezzemolo;
- sale e pepe q.b.
Ingredienti per la pasta
- 500 grammi di farina 00 (o manitoba);
- 50 grammi di margarina;
- 30 grammi lievito di birra;
- un uovo;
- una presa di sale;
- zucchero q.b.;
- 2,5 dl di latte;
- poca acqua.
Ingredienti per rifinire
- 2 uova battute;
- pangrattato;
- olio di arachidi (per friggere).
Procedimento
- Iniziate con il soffriggere in un tegame la cipolla, le carote ed il prezzemolo. Aggiungete anche un pochino di acqua e, non appena verrà assorbita, mettete poco di olio e completate il soffritto. Poi unite anche il tritato e fatelo rosolare per qualche minuto.
- Dopo qualche minuto sfumate il soffritto con del vino.
- Quindi diluite con un po’ di acqua il concentrato (sempre nello stesso tegame) e aggiungetegli i chiodi di garofano più l’alloro (li eliminerete alla fine). Ricordate di aggiustare il sapore con poco sale, un pizzico di pepe e soprattutto con lo zucchero che andrà a contrastare l’acidità del sugo.
- A cottura ultimata non resta che aggiungere il parmigiano grattugiato e i pisellini (scongelati in acqua salata bollente con una foglia di alloro e un cucchiaino di zucchero).
- Ammorbidite la margarina e mettetela da parte.
Ora passiamo alla preparazione della pasta.
- Setacciate la farina e unitela con la margarina ammorbidita. Quindi impastate (sarebbe meglio se vi aiutaste con un robot da cucina).
- Aggiungete anche il lievito e, poco per volta, il latte tiepido nel quale avrete prima sciolto un pizzico di zucchero.
- Continuate ad impastare fino a quando la pasta non risulterà ben amalgamata. Poi aggiungete un pizzico di sale e l’uovo sbattuto.
- Valutate attentamente la morbidezza dell’impasto. Prima di metterlo a riposo, dovrà risultare morbido, quindi valutate se sia il caso di aggiungere poca acqua.
- Quando l’impasto sarà pronto, mettetelo a lievitare in un luogo tiepido per circa due orette: il tempo necessario perché il volume raddoppi.
- Finita la lievitazione, stendete la pasta con un mattarello e tagliate dei dischi (magari aiutandovi con una tazza o la coppapasta). I dischi dovranno essere in numero pari ed il loro diametro dovrebbe essere di circa 7 centimetri, mentre il loro spessore di circa 1 centimetro.
- Disponete metà dei dischetti in bella vista e farcitene il centro con un po’ di ragù. Quindi ricopriteli con l’altra metà dei dischi e sigillate i bordi. Poi formate delle palle e sistematele sopra un ripiano unto di olio.
- Lasciatele lì a lievitare per una oretta (meglio se il luogo è tiepido).
Fase della frittura
- Trascorsa l’oretta di lievitazione, passate le rizzuole nell’uovo battuto con un pizzico di sale e poi nel pangrattato.
- Infine tuffatele in abbondante olio caldo e fatele friggere fino a doratura.
- Adesso lasciatele per un pochino su carta assorbente, così da tirare via un po’ di unto, e poi servitele.
Buon appetito!
Di Viola Dante