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Dal 1 dicembre 2017 si potrà fare domanda per il Reddito di inclusione (Rei), "misura di contrasto alla povertà" voluta dal governo. Si va da un minimo di 187 euro per una persona, fino a un massimo di 485 euro al mese, per le famiglie composte da 5 o più persone. Il beneficio riguarderà inizialmente le famiglie con minori, disabili, donne in gravidanza a quattro mesi dal parto e over 55 disoccupati.

Il Rei può essere concesso ai nuclei familiari in condizioni di povertà e può essere erogato per una massimo di 18 mesi, rinnovato per non più di 12 mesi solo dopo che siano passati sei mesi dalla prima prestazione. È incompativile con la fruizione della Naspi o di altri ammortizzatori sociali da parte di qualsiasi componente della famiglia.

Come spiega Il Foglio:

L'Inps fa alcune precisazioni. In una circolare si legge che il reddito di inclusione “prevede un beneficio economico erogato attraverso l’attribuzione di una carta prepagata emessa da Poste Italiane ed è subordinata alla valutazione della situazione economica e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Il beneficio economico sarà erogato per un massimo di 18 mesi, dai quali saranno sottratte le eventuali mensilità di Sostegno per l'inclusione attiva (Sia) percepite”. Materialmente, nella carta Rei verranno caricati i soldi per fare acquisti; sarà anche possibile sfruttarla come un bancomat prelevando fino alla metà dell'importo erogato ogni mese.

La misura sarà attiva dal 1 gennaio 2018. Potranno fare domanda i nuclei familiari con Isee inferiore ai 6.000 euro, aventi un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 20.000 euro e un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. La soglia può salire di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro. La domanda andrà presentata nei comuni o nei punti di accesso indicati dai comuni stessi. Gli enti locali comunicheranno tutto all'Inps entro 15 giorni. L'istituto di previdenza, poi, verificherà i requisiti entro 5 giorni. Potranno chiedere il Reddito di inclusione anche i cittadini dell'Unione europea o gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno purché risiedano in Italia in via continuativa da almeno 2 anni al momento di presentazione della domanda.

Evidentemente, comunque, il governo ha intenzione di promuovere varie misure di sostegno economico alle famiglie. Un altro esempio, giusto per rimanere in tema, è il "bonus nonni".