Nasce il Reimar, Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari della Sicilia. Tonnare, opifici per la lavorazione del pesce, attrezzi delle marinerie ma anche riti, feste e tradizioni del mare siciliano sono raccolti in un unico portale telematico per valorizzarli e promuoverli.
Cos’è il Reimar
Il Reimar serve a “creare sviluppo e turismo ed evocare miti e tradizioni dei pescatori isolani, raccogliendo antichi saperi e mestieri che possono essere tramandati alle nuove generazioni“, ha detto Luca Sammartino, assessore regionale alla Pesca Mediterranea della Regione Siciliana. Nel portale telematico si trovano tutte le informazioni.
Questo nuovo progetto nasce per valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale della pesca insito ed espresso dalle località costiere attigue il mare composti dalle strutture urbane, dalle abitazioni dei pescatori, dagli edifici delle tonnare fisse (“mafaraggi o mafaràtici”), dagli opifici per lavorazione, la salagione, l’affinamento e la conservazione dei prodotti ittici (“macasenidusalatu”), dagli attrezzi tipici della pesca artigianale, dai tradizionali metodi di conservazione (esempio delle tradizionali sistemi trasformazione dei piccoli e grandi pesci pelagici quali: sardine, acciughe, alacce, sgombri, tonni e tonnetti).
“Grazie all’innovazione tecnologica si realizza un ponte culturale. Nei racconti epici dei nostri pescatori troviamo le vie e le borgate che così si propongono per la fruizione. L’auspicio è valorizzare ogni borgo marinaro della nostra regione, metterlo in rete e creare un circuito culturale di tradizioni e saperi” ha aggiunto l’assessore.
Quali borghi marinari ne fanno parte?
Il Reimar è diviso in sei sezioni: borghi marinari, saperi del mare, celebrazioni rituali, spazi culturali, tonnare e musei. Ne fanno già parte le borgate marinare di Aci Trezza e di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Santa Flavia, Sciacca e Sferracavallo. Ma si tratta solo di una prima catalogazione. Il portale permette l’ingresso di altre realtà marinare.
Le istanze verranno selezionate da una commissione nominata dal Dipartimento regionale della Pesca Mediterranea e presieduta da Franco Andaloro. “Il Reimar si integra con la banca dati regionale del registro delle eredità immateriali che comprende anche pratiche, espressione orali, dialetti, feste, riti e tecniche millenarie che la Regione raccoglie e custodisce. Le pratiche della cultura immateriale sono un valore per l’economia e il turismo” ha detto Laura Cappuggi, dirigente del Centro regionale per l’inventario e la catalogazione.