Dopo un’estate ricca di appuntamenti ed eventi, è tempo di bilanci per RestArt Palermo. La seconda edizione del Festival si è conclusa con un eccellente riscontro in termini di presenze e contatti sui social. Si è trattato dell’unico festival italiano che ha scelto, reagendo alla delicata emergenza Covid, di ripartire proprio dal patrimonio culturale e dalla sua valorizzazione. Lo ha fatto con un progetto condiviso da tutte le Istituzioni. L’edizione del 2020 non è stata semplice, ma è stata ricca di soddisfazioni: a prescindere dai numeri, già sufficienti a sostenerla, ha rappresentato la voglia di tornare a uscire e riappropriarsi dei propri tesori.
Una scommessa vinta, dunque, che si è ripetuta quest’anno, in un’edizione meno complessa ma che comunque ha dovuto affrontare alcune difficoltà. C’è stata, infatti, la concomitanza con gli Europei di calcio e con le Olimpiadi, ma anche con l’introduzione del green pass durante il suo svolgimento. Nonostante tutto, sono state quasi 19.000 le presenze con un incremento di circa il 30% sulle presenze dell’anno scorso, in linea con i dati dell’assessorato regionale dei Beni Culturali. La manifestazione ha raggiunto 570.000 contatti attraverso i canali social durante il periodo del suo svolgimento. Interessanti anche i numeri della presenza turistica: hanno partecipato circa 7.000 visitatori, di cui un migliaio stranieri, ben lieti di scoprire la città aperta anche di notte.
Il Festival, ideato dagli Amici dei Musei Siciliani in collaborazione con Digitrend, ha potuto quest’anno, accanto all’idea basilare dell’apertura notturna di alcuni dei siti più suggestivi della città, arricchire la sua offerta attraverso l’ideazione di 52 eventi speciali. Tutti gli appuntamenti si sono svolti in sicurezza, seguendo i protocolli Covid. Questi eventi, oltre il notevole gradimento da parte del pubblico, hanno dimostrato di essere un modo per coinvolgere artisti e studiosi in questo momento di ripartenza.
Si è potuto assistere ai concerti barocchi e alle improvvisazioni musicali, agli spettacoli teatrali della famiglia Argento e dell’associazione Raizes, agli incontri di palazzo Abatellis e a quelli con Gaetano Basile e Maria Antonietta Spadaro. Le visite speciali a palazzo Gangi, villa Bordonaro ai colli, palazzo Butera, all’osservatorio astronomico e le teatralizzazioni delle Streghe allo Steri, di Ferdinando e Carolina alla Palazzina Cinese e di Van Dyck a palazzo Villafranca, nonché la mostra di Casa Florio hanno registrato il tutto esaurito. Il Teatro Massimo e la cupola di S.Caterina sono stati i luoghi più visitati, replicando, con numeri quasi raddoppiati, il successo dell’anno scorso, seguiti dalla Tonnara Florio, Palazzo Mirto e dalla palazzina Cinese.
Coinvolta anche l’associazione delle guide turistiche Agt che ha ideato alcuni itinerari tematici capaci di coinvolgere palermitani e non. L’indotto ha messo in moto un’economia calcolata in circa 350.000 euro tra ingressi, pub, ristoranti, trasporti e piccoli acquisti vari che certamente rappresentano una cifra aggiuntiva alle varie attività limitrofe al patrimonio culturale. Vediamo in dettaglio i numeri dell’edizione 2021 di RestArt Palermo.
«Desidero ringraziare – ha detto Bernardo Tortorici di Raffadali, ideatore della manifestazione e presidente dell’associazione Amici dei Musei siciliani – tutti coloro che si sono spesi per la riuscita del Festival, le Istituzioni coinvolte, il loro personale, i privati ed i volontari che hanno voluto condividere una vera e propria scommessa culturale. Siamo partiti con la presentazione all’oratorio dei Bianchi del restauro della “Statua del Re” di Procopio Serpotta che simbolicamente ha rappresentato una città che si rialzava».
«Siamo cresciuti – ha aggiunto il presidente dell’associazione Amici dei Musei Siciliani – nei numeri e nelle proposte e credo che RestArt si sia guadagnato un suo spazio all’interno della programmazione dei Festival cittadini. Ripartire dai propri beni culturali, aprire la città di notte allungando i tempi delle visite turistiche, coinvolgere artisti e studiosi, guide turistiche ed esercenti da l’idea di un’iniziativa comune che fa del proprio patrimonio il cuore operativo ed il suo raggio d’azione. Con grande orgoglio guardiamo ai numeri che ci permettono di raggiungere una, seppur sofferta, autosufficienza economica, ma siamo soprattutto fieri di aver contribuito a restituire alla città il suo intoccabile ruolo di Capitale culturale».
«RestArt è Palermo – ha detto Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – e deve rimanere Palermo, ma è giusto che dalla prossima edizione, si inizi a ripensare alle aperture serali nei luoghi di altri territori. Occorre quindi avviare una programmazione seria e mirata in modo tale da proporre un’offerta diversificata che possa interessare i diversi luoghi culturali di Palermo, ma non solo».
«RestArt è un’iniziativa – ha detto Mario Zito, assessore alle Culture del Comune di Palermo – che ha una marcia in più rispetto alle altre manifestazioni culturali, perché l’offerta di vivere la città di notte è sicuramente la carta vincente che attira turisti e visitatori, curiosi di ammirare i monumenti più importanti della città sotto una luce diversa».
Il Festival RestArt prosegue con RestArt Off, una piccola coda di eventi scelti. Per prenotare e per tutte le informazioni, basta cliccare qui. Alla data di oggi, queste le prossime proposte: