La frascatula siciliana è un piatto povero, una delle ricette popolari di un tempo. Si tratta di una polenta il cui nome deriva dal francese “flasque”, cioè molle, in riferimento alla consistenza. Le origini risalgono ai tempi dell’antica Roma, quando si usava cuocere insieme farina di grano, cereali vari e legumi con le verdure (il piatto si chiamava “puls”).
Lo storico Michele Amari parla della Frascatula nella sua “Guerra de Vestro” e racconta che, durante l’assedio di Messina da parte delle truppe francesi, sostenevano i propri uomini così: “Donne cresciute in delicatissimo vivere, d’ogni età, d’ogni taglia fur viste a gara sudar sotto il peso di pietre e calcina; e lì, tra il fioccar de’ colpi, recarne a’ lavoranti; girare per le mura dispensando pane e polenta, dissetandoli d’acqua, mescendo vini”.
A seconda dell’area geografica di riferimento, la frascatula può avere vari nomi. È molto diffusa nell’Ennese (ad esempio a Sperlinga, a Troina e a Nicosia), così come in molti comuni dell’Agrigentino.
La versione più semplice della frascatula siciliana si prepara facendo ammorbidire la farina di grano duro in acqua calda. La si lascia cuocere (mescolando continuamente per una decina di minuti) sino ad ottenere la corposità desiderata.
Ingredienti
Procedimento
Buon appetito!