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Un rifugio antiaereo nel cuore di Palermo che molto presto sarà riconsegnato alla comunità. L’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, infatti, ha dato disco verde alle procedure per il recupero e il restauro del rifugio antiaereo utilizzato dagli studenti del liceo Vittorio Emanuele II durante la Seconda Guerra Mondiale. Un altro gioiello architettonico – e per di più dal grande significato storico – che in buona sostanza diventerà patrimonio di tutti i palermitani. E non solo.

Nello specifico, si tratta di un rifugio antiaereo collocato al di sotto del cortile principale. Il rifugio era al servizio dell’allora liceo. Per fortuna è stato ritrovato in ottime condizioni su segnalazione di Michele D’Amico, responsabile regionale del sindacato Cobas-Codir per le politiche dei Beni Culturali.

Il rifugio antiaereo a Palermo

Sebastiano Tusa, l’assessore dei Beni Culturali, ha le idee molto chiare: “Il già prestigioso e splendido edificio che ospita la Biblioteca regionale Alberto Bombace si arricchirà presto di un ulteriore elemento di attrazione di grande interesse storico per la città di Palermo. È intenzione di questo assessorato aprire al pubblico questa interessante struttura di grande valore storico architettonico e di grande interesse culturale per la memoria della città, che ha vissuto in maniera drammatica il conflitto mondiale“.

Il dirigente generale Sergio Alessandro e l’assessore Tusa hanno effettuato un sopralluogo alla presenza del direttore della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, Carlo Pastena. Con loro anche il Direttore del Centro Regionale per il Restauro, Stefano Biondo. Tusa ha concluso spiegando: “Ho dato incarico all’architetto Stefano Biondo per la redazione di una perizia e di un progetto per il completo recupero del rifugio antiaereo, affinché in tempi brevi possa essere reso fruibile ai visitatori“.

La biblioteca regionale Alberto Bombace

La Biblioteca centrale della Regione siciliana, che si trova all’ex Collegio Massimo della Compagnia di Gesù, è un edificio monumentale fondato nel 1586. Ancora oggi funge da “Domus studiorum”, la Casa degli studi. Collocata sull’asse principale della città, si configurò ben presto come “insula” dedicata alla formazione, alle scienze e alle arti. Per oltre quattro secoli la vocazione è stata tramandata da generazioni di docenti, studiosi, bibliotecari, studenti, artisti.