L’instabilità di alcune pareti rocciose aveva costretto ad inibire al transito diversi camminamenti della Riserva di Cavagrande tra cui quelli che portano agli splendidi laghetti di Avola. Adesso finalmente prenderanno il via i lavori per renderla nuovamente fruibile al pubblico.
L’instabilità di alcune pareti rocciose aveva costretto a inibire al transito diversi camminamenti e, tra questi, quelli che portano agli splendidi laghetti di Avola. Chiusi i varchi di Scala Cruci e Mastra Ronna, attualmente sono fruibili soltanto tre accessi: Carrubbella, Stallaini e Belvedere. La totale messa in sicurezza potrà agevolare anche il piano di utilizzo della pre-riserva, attualmente in fase di elaborazione, proprio per consentire nuovi ingressi più agevoli specialmente nel periodo estivo.
Il presidente della Regione Renato Schifani, a capo della Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, all’indomani dell’aggiudicazione dei lavori nell’area protetta attraversata dal fiume Cassibile e che si estende per 2.760 ettari nei territori dei comuni di Avola, Noto e Siracusa ha commentato questo grande evento con queste parole:” La Riserva di Cavagrande presto potrà tornare completamente fruibile. Tutti i percorsi interni, chiusi da nove anni, saranno infatti messi in sicurezza e potremo restituire integralmente ai visitatori questa perla naturalistica del Siracusano. Gli interventi saranno eseguiti nel massimo rispetto del contesto in cui ci troviamo e avranno, quindi, un impatto minimo sull’habitat. Abbiamo l’obiettivo, qui come in tutti gli altri siti di estrema bellezza che la nostra terra custodisce, di rafforzare l’interlocuzione con gli enti gestori per coniugare al meglio turismo e conservazione ambientale” ha aggiunto, e concluso, il governatore.
Le opere per scongiurare la possibile caduta di massi sui sentieri sono state assegnate dagli uffici diretti da Maurizio Croce al Consorzio Stabile Agoraa Scarl di Tremestieri Etneo che le effettuerà attraverso l’impresa agrigentina Geoteck. Il valore dell’appalto ammonta a 928 mila euro.
A causa di un incidente, avvenuto nell’aprile del 1999, che causò la morte di una escursionista, Paola Dugo, il giudice del tribunale di Catania emise, nel dicembre del 2019, una condanna pari a 560 mila euro nei confronti dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale ed alla Pesca. La vittima, secondo la ricostruzione indicata nella sentenza, si trovava su un sentiero aperto al pubblico e da un costone roccioso si staccò un masso che la colpì in testa, “causandole la morte per l’emorragia causata dall’urto” si legge nel dispositivo del giudice.