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La natura della Riserva dello Zingaro rinasce e si riprende i suoi spazi. Alla fine del mese di agosto del 2020 un incendio ha divorato la splendida area naturalistica della Sicilia a due passi da Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo. Purtroppo già nel 2012 era stata devastata dai roghi e, anche nel 2020, è stata vittima delle fiamme. Il fuoco, però, non ha intaccato la capacità di ripresa del verde e la tenacia delle piante, che adesso riprendono vita. Le foto della pagina Facebook “Riserva Naturale Orientata Zingaro” mostrano i progressi dopo il “taglio tecnico” effettuato sulle piante. In particolare, le palme nane mostrano i segni della ripresa. Gli addetti ai lavori sono intervenuti sulle piante con il “taglio tecnico”: si recide la pianta per farla crescere in modo migliore. I primi segnali lasciano sperare bene per il futuro.

Riserva dello Zingaro, un tesoro unico

La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Il territorio fu abitato da un’ultima famiglia di contadini fino a circa il 1960, nella casa che oggi è il museo dell’intreccio, ristrutturato nel 2013. Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello – San Vito Lo Capo ma, in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una marcia di protesta molto partecipata, che ebbe luogo il 18 maggio 1980, l’Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l’area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale.

Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all’Azienda Regionale Foreste Demaniali. Si tratta di un gioiello della natura siciliana, un incontro perfetto tra mare e terra rigogliosa. La riserva si estende nella parte occidentale del Golfo di Castellammare, nella penisola di San Vito Lo Capo che si affaccia sul Tirreno tra Castellammare del Golfo e Trapani. Il territorio ricade in parte nel comune di San Vito Lo Capo e in parte nel comune di Castellammare; si estende lungo 7 km di costa e quasi 1.700 ettari di natura incontaminata. La costa è formata da calcareniti quaternarie e da rilievi calcarei del Mesozoico di natura dolomitica, con falesie che da un’altezza massima di 913 m (Monte Speziale) degradano ripidamente verso il mare, intercalate da numerose calette.

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