Si torna a parlare di Rita Bonaccorso, ex moglie di Totò Schillaci. La 51enne si è raccontata in una lunga intervista rilasciata a Fuorigioco, allegato della Gazzeta dello Sport. “Ero la moglie di Schillaci, ora dormo in roulotte”, racconta.
“Oggi ho lavorato, ho guadagnato 15 euro e ho comprato pane, olive e uva, il mio pasto preferito”. Rita Bonaccorso si sposta tra Palermo e Casteldaccia, dopo la vendita all’asta della villa di Palermo. Ogni tanto la ospita qualche amica, di giorno vive all’aria aperta o in una vecchia Fiat Bravo.
La sua vicenda personale è stata più volte riportata sulle pagine dei giornali e in tv. I suoi guai sono iniziati nel 1992. Una conoscente, titolare di una gioielleria a Torino, le aveva chiesto di andare ogni tanto di andare nel negozio, per fare pubblicità. Lei veniva presentata come la moglie di Totò Schillaci, ma i due erano già separati.
La gioielleria dopo due anni fallisce e nel 1996 viene coinvolta anche lei nel procedimento. In quanto socia apparente, risulta debitrice di una ditta svizzera, per un totale di 390 milioni di lire. Viene condannata a risarcire, definitivamente, nel 2015. La casa è finita all’asta ed è stata poi venduta.
Rita Bonaccorso oggi
“(La casa, ndr) Era la mia vita, per anni l’ho affittata ai giocatori del Palermo, mi permetteva di sopravvivere con dignità”, racconta. Durante l’intervista, Rita Bonaccorso ha ripercorso le fasi della sua relazione con Schillaci. “Con Totò ci siamo sposati nel 1987, quando lui giocava nel Messina, e ci siamo lasciati nel 1995. Eravamo morbosi, troppo gelosi l’una dell’altro. Lui mi tradiva e mi dava per scontata, pensava che io non lo avrei mai fatto, di tradirlo“.
E ha aggiunto: “Lo so, la storia con Lentini del Torino e poi del Milan, ma io quell’amore con Gigi l’ho avuto per reazione, perché Totò da mesi frequentava un’altra donna, anzi ci viveva insieme. Glielo dissi a Salvatore: ‘Prima o poi te la farò pagare‘. Non ci credeva… Con Lentini è durata un anno, dopo il suo incidente d’auto ci siamo lasciati”.
Adesso si addormenta in una roulotte parcheggiata in un giardino, il cui affitto costa 100 euro al mese. “Tra le persone che mi sostengono aggiungete Barbara D’Urso“, precisa. Cosa farà adesso? “Prima di tutto mi piacerebbe avere un soffitto, mi basterebbe un magazzino con un pavimento. Poi vorrei un lavoro. Sono estetista e parrucchiera, mi arrangio con lavoretti qua e là, e spero che lo Stato non mi perseguiti per i quattro soldi che guadagno a nero”.