Le opere, che molti pensavano fossero state addirittura distrutte durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale, sono state ritrovate all’interno di un dimesso appartamento di Monaco di Baviera dietro delle scatole di cibo andato a male. Si tratta di circa 1500 opere di giganti del 19esimo e 20esimo secoloacquistate dal collezionista Hildebrandt Gurlitt, a volte a prezzi irrisori, da ebrei in fuga che cosi’ pagavano il prezzo della loro libertà.
L’appartamento di Monaco appartiene sulla carta al figlio del gallerista Cornelius Gurlitt, ormai ottantenne. Secondo alcune ricostruzioni fatte fino ad ora Gurlitt padre aveva acquisito i dipinti negli anni Trenta e Quaranta, e suo figlio li tenne nascosti, vendendone uno ogni tanto. Cornelius fu però fermato dalla polizia finanziaria tedesca nel 2011 e scoperto in possesso di ingenti somme in contanti. Fu così che inizio un’indagine che portò alla perquisizione dell’appartamento e al sequestro dei capolavori.
A scoprire il mistero delle opere scomparse è stato il magazine tedesco Focus che ha fatto luce sull’inchiesta della polizia finora tenuta nascosta. Gli investigatori, secondo Focus, avrebbero anche ritrovato un deposito bancario di Cornelius Gurlitt con circa mezzo milione di euro depositati, probabilmente il frutto delle vendite dei capolavori nel corso del tempo.