Si scava nella zona di Carini, nel Palermitano, alla ricerca di una Fiat Uno. «Dentro troverete i cadaveri di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto»: queste le parole di Nino Pipitone, ultimo boss di Cosa Nostra che sta collaborando con la Procura di Palermo. Proprio dentro quell'auto, i due andarono a quello che poi si rivelò essere un tranello: i Lo Piccolo sospettavano un tradimento e decisero la loro condanna a morte. L'auto venne sotterrata. Adesso, il pentito ha rivelato che Failla e Mazzamuto sono nel portabagagli della Fiat Uno, "nascosta" con l'aiuto di una pala meccanica: dopo un sommo interrogatorio, i due vennero giustiziati, Failla con un colpo di pistola alla testa, Mazzamuto strangolato.
Su Repubblica Palermo, i dettagli:
Pipitone parla di sei omicidi commessi dal gruppo dei Lo Piccolo. Parla anche della scomparsa del boss Lino Spatola, pure lui fu attirato in un tranello. Si presentò all'appuntamento con dei regali per i Lo Piccolo, un coniglio e una bottiglia di chiampagne. E anche i regali furono sotterrati, con il corpo del vecchio boss che era ritenuto ormai un traditore. Pure il corpo di Spatola viene adesso cercato dai carabinieri nella campagna di scavi che è stata avviata su ordine del procuratore aggiunto Vittorio Teresi, dei sostituti Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi.