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Roberto Spada resta in carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Roma. Regge dunque l’impianto accusatorio della procura di Roma che contesta all’indagato i reati di lesioni e violenza privata aggravate dal "metodo mafioso" per aver brutalmente aggredito il 7 novembre scorso Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi di "Nemo – Nessuno Escluso". Il procuratore aggiunto della Dda, Michele Prestipino, e i pm Giovanni Musarò e Ilaria Calò due giorni fa avevano depositato alcuni documenti, tra cui i verbali dei due giornalisti che confermavano il clima di profonda omertà di Ostia.

Come scrive "La Stampa", il 13 novembre scorso, 4 giorni dopo l’arresto di Spada, Piervincenzi ha dichiarato di avere paura del clan (leggi qui le sue parole). La procura, inoltre, aveva depositato al Riesame anche il verbale reso da due collaboratori di giustizia, Michael Cardoni e Tamara Ianni. Cardoni ha raccontato delle prepotenze perpetrate da Roberto Spada nei confronti di Maurizio Cirielli costretto a cedere al clan la sua abitazione. "Spada si era impossessato dell’abitazione di Maurizio Cirielli perché lo stesso (Cirielli) non aveva pagato una partita di droga", ha detto a verbale il 16 aprile 2016 Cardoni. Ha poi aggiunto: "La casa è quella di via Guido Vincon dove Roberto Spada abita tuttora. Nella stessa operazione Spada aveva ceduto a Cirielli un’altra abitazione insieme a 2.000 euro. Ovviamente la casa di cui si è impossessato Spada è molto più grande rispetto a quella che era di proprietà di Cirielli. Cirielli è stato costretto ad accettare per paura di ritorsioni da parte degli Spada che si era vantato anche in mia presenza delle sue capacità".  

Tamara Ianni ha confermato la stessa versione di Cardoni. I nuovi elementi depositati dai magistrati insieme alla condotta emersa dal video dell’aggressione dello stesso Spada che ha "ostentato in maniera evidente e provocatoria, una condotta idonea a esercitare sui soggetti passivi l’ntimidazione propria delle organizzazioni mafiose", compiendo tra l’altro "l’azione in luogo pubblico, davanti a numerosi testimoni" e "rivendicando il diritto di decidere chi poteva stazionare nella zona teatro dei fatti (’Femus Boxe’, palestra di famiglia)" hanno convinto il tribunale del Riesame a confermare la misura del carcere per Spada che sarà costretto dunque a rimanere a Tolmezzo.