Oggi, venerdì 22 settembre, oltre agli incendi che hanno colpito Gratteri e Lascari nella zona di Rappulla, le fiamme hanno iniziato a lambire il territorio di Cefalù. Ma il problema non si è limitato a questa area. Roghi sono stati segnalati anche a Messina, Sant’Agata di Militello, Tusa, Barcellona Pozzo di Gotto e a Ficarra.
La diffusione degli incendi, infatti, ha coinvolto un ampio spettro di località in Sicilia. A Palermo e Misilmeri, le fiamme si sono abbattute nella contrada Montagna Grande ad Altofonte e nella Contrada Torrettella a Belmonte Mezzagno. Ma la lista non si ferma qui; anche Gibilrossa e Campofelice di Roccella sono state toccate da questo flagello. Nel messinese, Monforte San Giorgio e Cinisi hanno dovuto affrontare incendi, mentre a Villagrazia di Carini, Partinico, Montelepre e Termini Imerese, le fiamme sono diventate un pericolo concreto.
Catania non è stata risparmiata, con roghi che si sono sprigionati anche ad Adrano e a Randazzo. A Valledolmo, invece, si sono intensificati gli interventi nella contrada Magazzinaccio.
La Protezione Civile regionale, di fronte al pericolo imminente degli incendi e al livello d’allerta 1 per il rischio di ondate di calore, ha lanciato un appello urgente a tutti i sindaci delle zone di Palermo e Catania. Li ha invitati a mettere in atto le procedure previste dal piano comunale d’emergenza al fine di mitigare i danni e proteggere le vite umane.
Non solo le città di Palermo e Catania sono sotto la minaccia delle fiamme, ma anche altre province siciliane sono a rischio. La Protezione Civile regionale ha comunicato che le zone di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa sono a rischio incendi, e si stanno prendendo tutte le precauzioni necessarie per evitare ulteriori disastri.