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La voce di Rosa Balistreri racconta una storia personale travagliata, ma anche la storia della Sicilia stessa. Oggi abbiamo deciso di parlare di questa importante figura femminile e del suo percorso di vita, fatto di innumerevoli sfumature, molte delle quali difficili e tristi.

La storia di Rosa Balistreri

Nacque a Licata, da padre falegname e madre casalinga, nel 1927. Fin da giovane ebbe un timbro vocale forte e originale. Si sposò con Gioacchino Torregrossa: fu un matrimonio combinato e, quando Rosa scoprì che il marito aveva perso al gioco il corredo della figlia, lo aggredì con una lima. Credendo di averlo ucciso, andò a costituirsi dai carabinieri, scontando sei mesi di carcere.

Scarcerata con la condizionale, iniziò a lavorare in vetreria per mantenere la figlia, facendo anche altri lavoretti. Lavorò anche per una famiglia benestante, che però la denunciò per furto: finì in carcere per altri sette mesi.

Uscita, si trasferì a Palermo e qui il conte Testa le diede lavoro come custode/sagrestana nella chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti. Visse nel sottoscala con il fratello Vincenzo, ma purtroppo ricevette alcuee molestie da parte del prete.

Partì dunque per Firenze con il fratello, dando il via a un periodo fatto di grandi gioie e grandi dolori. Lavorò come domestica, il fratello poté aprire una bottega da calzolaio, richiamò a sé le sorelle Mariannina e Maria: una rimase a Licata, l’altra, dopo un ennesimo litigio con il marito, prese i figli e raggiunse Rosa.

Purtroppo il marito inseguì Maria, e trovatala, la uccise. Il padre per il dispiacere si impiccò. Rosa visse per 12 anni con il pittore Manfredi Lombardi, che la presentò ad artisti quali Mario De Micheli, Ignazio Buttitta, Dario Fo.

Per circa 20 anni Rosa visse a Firenze, poi si trasferì a Palermo. Fu lasciata da Manfredi per una modella e per mantenere la figlia cantò per le feste dell’Unità e recitò nel Teatro Stabile di Catania. Nel 1966 e nel 1969 partecipò alle prime due edizioni dello spettacolo Ci ragiono e canto per la regia di Dario Fo.

La musica di Rosa Balistreri

Nel 1974 partecipò assieme ad altri esponenti del folk, ad un’edizione di Canzonissima. Dal 1976 è stata accompagnata spesso da Mario Modestini, musicista e compositore, che ha scritto per la sua voce le musiche de La ballata del sale (1979), di Buela (1982) e di Ohi Bambulè (1987).

Morì a 63 anni, presso l’ospedale palermitano Villa Sofia in seguito a un ictus cerebrale sopraggiunto durante una tournée in Calabria. È sepolta nel cimitero fiorentino di Trespiano.

«Ho imparato a leggere a 32 anni. Dall’età di sedici anni vivo da sola. Ho fatto molti mestieri faticosi per dare da mangiare a mia figlia. Conosco il mondo e le sue ingiustizie meglio di qualunque laureato. E sono certa che prima o poi anche i poveri, gli indifesi, gli onesti avranno un po’ di pace terrena», disse Rosa Balistreri una volta a un giornalista.

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