Il rosmarino, il cui nome deriva dal latino“ros marinus” (rugiada marina), è un arbusto aromatico, sempreverde, compatto, con foglie aghiformi, resinose e fiori primaverili delicati, di color blu, ricchi di polline. IlRosmarinus officinalis (rosmarino comune)fa parte della famiglia delle Labiatae ed è originario del Mediterraneo, dove cresce in terreni ben drenati e soleggiati. Ovidio, nelle sue celebriMetamorfosi, narra la storia della principessa Leucotoe, figlia del re di Persia che, sedotta da Apollo, intrufolatosi furtivamente nelle sue stanze, dovette subire l’ira del padre, che la uccise per la sua debolezza. Sulla tomba della principessa, i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le sue spoglie che si trasformarono in una pianta dalla fragranza intensa che si ergeva verso il cielo, simbolo di eternità, dalle foglie esili e dai fiori viola-azzurro pallido; una pianta legata alla terra da possenti radici, quasi a voler esorcizzare la caducità della vita.
Per il suo odore persistente, il rosmarino avrebbe un’intensa qualità evocativa, suscitando il ricordo dell’amore, tanto che in passato veniva usato nella magia amorosa per incantare il cuore. Una leggenda del XVI secolo, infatti, racconta che un angelo diede all’anziana regina d’Ungheria Elisabetta, la ricetta di un distillato a base di rami di rosmarino, lavanda e maggiorana, chiamato più tardi “Acqua della regina d’Ungheria”. Pare che con il suo aiuto, Elisabetta riuscì a far breccia nel cuore del Re di Polonia che, innamoratissimo, la prese in moglie. Il suo profumo persistente è equiparato al ricordo, alla costanza, alla devozione, alla memoria, pertanto usato nei filtri d’amore per incantare il cuore e attirare i ricordi amorosi.
Il rosmarino, simbolo funerario sacro ad Ares, Dio della guerra, identificato più tardi con il grande dio romano Marte, è la metafora dell’amore, del ricordo e della morte. E se gli antichi Greci e i Romani lo coltivavano come simbolo d’immortalità dell’anima, tanto che i suoi rami venivano adagiati fra le mani dei defunti e bruciati come incenso durante i riti funebri, il rosmarino, utilizzato inizialmente solo per aromatizzare il vino, venne impiegato nel Medioevo per scacciare spiriti maligni e streghe durante le pratiche esorcistiche, e, per molto tempo, è stato considerato un mezzo scaramantico, per proteggersi dalle forze maligne e dalle malattie. Avendo poi un effetto rinforzante sulla memoria, è ritenuto la pianta del ricordo, tanto che Ofelia, nell’ Amleto, esclama: “Ecco laggiù il rosmarino, la pianta del ricordo”, continuando: “C’è il rosmarino, per la rimembranza. Ti prego, amore, ricorda”. Il profumatissimo rosmarino, una delle piante aromatiche più diffuse e più belle, ha davvero infinite proprietà, essendo ricco di vitamine del gruppo B (acido folico, acido pantotenico, vitamina B6, riboflavina), vitamina A, essenziale per la visione notturna; vitamina C,indispensabile per la sintesi del collagene e nella resistenza contro gli agenti infettivi e contiene una quantità impressionante di ferro, oltre che molti altri minerali (potassio, calcio, manganese, rame).
E’un ottimo tonico generale; esercitando sull’organismo un’azione stimolante e fortificante; agisce efficacemente nei casi di affaticamento fisico e mentale, pertanto è indicato durante i periodi lavorativi o di studio stressanti e in convalescenza; è antispastico e antidolorifico; antisettico, antiparassitario e antibatterico e svolge un’efficace azione preventiva anche in caso di malattie infettive; è espettorante, aiutando nelle problematiche a carico dell’apparato respiratorio (tosse, raffreddore, asma, bronchite, febbre); è un ottimo disinfettante, ha azione cicatrizzante, è un valido antinfiammatorio; ha notevoli proprietà antiossidanti, contrastando i radicali liberi alla base dell’invecchiamento e dei tumori, ha proprietà antimutagene, dovute in particolare alla presenza dell’acido rosmarinico. Avendo proprietà digestive, aromatiche e carminative, il rosmarino espelle i gas intestinali, è indicato negli scompensi digestivi, anche in caso di flatulenza e nel reflusso esofageo; stimola l’appetito e la peristalsi, calma gli spasmi della muscolatura liscia (grazie al borneolo, un principio attivo contenuto nell’olio essenziale); ha azione vermifuga (utilizzato per combattere gli ascaridi, dei parassiti intestinali). Inoltre,favorisce la diuresi; stimola la funzionalità del fegato e l’escrezione della bile, è indicato nei casi di tensione nervosa e depressione associate a debilitazione; nell’alleviare i dolori della sciatica, nel trattamento di emicranie e nevralgie.
Dalle foglie e dai fiori di rosmarino, si ricava un preziosissimo olio essenziale, ottenuto tramite la distillazione in corrente di vapore, dal colore giallastro e dalla profumazione molto delicata. Esso ha importanti proprietà antisettiche e anticatarrali, combattendo tosse, catarro e problemi alle vie respiratorie (vanno inalati i vapori di poche gocce messe ina pentola d’acqua bollente o nei diffusori); poche gocce di olio essenziale di rosmarino in 1 cucchiaio di olio d’oliva, applicate sul cuoio capelluto, eliminano laforfora e sono consigliate nel caso di capelli grassi; una ventina di gocce d’olio di rosmarino in una vasca d’acqua tonificano e purificano il corpo, mentre poche gocce frizionate sulla meninge danno una sensazione di sollievo dal mal di testa. Olio essenziale di rosmarino diluito con olio di mandorle sono utili ad alleviare i dolorosi reumatismi. Per preparare un decotto di rosmarino contro i disturbi del fegato: 4 cucchiai di rosmarino, alcune foglie di salvia fatti bollire in 1 litro d’acqua, filtrando il liquido ottenuto e bevendone una tazza al mattino a stomaco vuoto. Contro l’emicrania di origine nervosa, invece, preparate una tisana con 10 gr. di rosmarino (infiorescenze con brattee) in 2,5 dl d’acqua, filtrate il tutto, spremendo bene. Aggiungetevi zucchero e succo di limone, consumandone due tazze al giorno per rilassarvi.
Caterina Lenti
MeteoWeb