I “pezzi” più celebri della Sicilia.
- Rosticceria Siciliana, trionfo di gusto e tradizione.
- Una delle specialità della gastronomia più apprezzate.
- I bar, i panifici e le tavole calde sono ricche di proposte tutte da provare.
La cucina siciliana non smette mai di stupire. L’isola più bella del Mediterraneo ha dato vita a una tradizione gastronomica unica al mondo, nata dall’incrocio di culture diverse. Tanti popoli, mille ingredienti, sfumature e sapori che si combinano in modo perfetto. Quando si pensa ai prodotti tipici, quelli che per forza bisogna provare almeno una volta nella vita, non si può non citare loro: i mitici “pezzi” di rosticceria. La tradizione della Rosticceria Siciliana adorna i banconi dei bar, dei panifici e delle tavole calde. Si mangia a colazione, a pranzo, a cena e anche dopo cena: è sempre il momento giusto per addentare qualcosa, anche perché la scelta è vasta. Va bene come spuntino, ma anche come pasto completo: è praticamente perfetta.
L’impasto di base della rosticceria è simile a quello della pasta brioche. Ha un gusto distinguibile, ma non predominante, ed è molto soffice. Una proposta dello street food da mangiare quando si vuole: tra calzoni, rollò, ravazzate e cipolline, ogni provincia della Sicilia ha i suoi cavalli di battaglia. I condimenti sono pressoché infiniti: salumi, formaggi, verdure e ortaggi, a voi la scelta. Si va dalle ricette più tradizionali a quelle che sperimentano: i “pezzi” si evolvono e vanno al passo con i tempi, senza mai dimenticare la loro origine. A proposito di origine: scopriamo un po’ di storia.
Come nasce la Rosticceria Siciliana?
Tutto ha inizio con i Greci. Quando sbarcarono sul litorale ionico, nel 735 a.C., portarono con loro ulivi, farro e diverse competenze. Il farro ricoprì un ruolo fondamentale nella creazione delle ricette dalla cucina tradizionale. Si macinava e dunque si usava per pane e pasta, per le prime basi dolci o anche intero, a chicchi, per rendere più ricche le zuppe. A quanto pare la tradizione della Rosticceria Siciliana nasce con Federico II di Svevia. Da bravo amante della buona tavola, organizzava banchetti sontuosi, integrando caratteristiche arabe come la frittura e l’uso del sesamo. Da allora ne è passato di tempo: quel tempo fatto di sperimentazioni, ci ha portato ai moderni pezzi che tanto amiamo.
Difficile fare una classifica dei pezzi di rosticceria siciliani sulla base della bontà. Sono tutti eccellenti. Sono molto famosi i calzoni, le pizzette, le ravazzate (al forno e fritte), i rollò, le cartocciate, le bolognesi catanesi, le cipolline, ma anche gli spiedini palermitani. Alla base c’è un impasto di farina, lievito, sale, acqua tiepida, strutto e zucchero (qui trovate la ricetta). In ogni località della Sicilia troverete un posto che vende i pezzi e in ogni località potrete gustare qualcosa di tipico. I turisti rimangono estasiati di fronte a quei banconi carichi di bontà. Quando è estate, poi, non c’è sfizio più grande che portare in spiaggia, per il pranzo, un vassoio di rosticceria. Se volete variare ancora di più, la trovate anche mignon: un’ottima scusa per provare ancora più specialità. Foto: Valentina Fava.