Un capolavoro chiamato Rosticceria Siciliana.
- Quando si parla di street food siciliano, non si può non parlare della rosticceria.
- I cosiddetti pezzi della tradizione, come calzoni, rollò, cipolline e cartocciate, sono irresistibili.
- La mangiamo e la amiamo, ma quanti ne conoscono storia e ricetta? Vi riveliamo tutto noi!
Lo street food siciliano non ha certo bisogno di presentazioni. La cucina tipica di Sicilia è indissolubilmente legata anche al cibo da strada: pietanze da consumare “al volo”, dovunque ci si trovi, che uniscono gusto e tradizione. Tra le ricette, un posto d’onore è sicuramente riservato a quelle della rosticceria siciliana. Se non avete mai mangiato un pezzo di rosticceria in Sicilia, non sapete cosa vi siete persi. Gli impasti possono essere simili alla pasta brioche, a base di pasta sfoglia o fritti. I ripieni sono golosi, con verdure, salumi o carne. Insomma: un vero e proprio trionfo di sapori che mettono d’accordo tutti i palati. Basta fare qualche nome per avere subito fame: calzoni, ravazzate, arancine (o arancini) spiedini, rizzuole, cipolline, cartocciate, rollò e chi più ne ha più ne metta. Ogni area della Sicilia ha le sue ricette tipiche e sperimenta con gli ingredienti e le preparazioni. Per conoscere meglio i pezzi di rosticceria siciliani, vogliamo parlarvi della loro storia.
Chi ha inventato i pezzi di rosticceria siciliani?
Per ricostruire la storia della rosticceria siciliana, dobbiamo partire dai Greci. Proprio loro, arrivati sul litorale ionico della Sicilia – a Naxos – nel 735 a.C., portarono diverse novità, soprattutto dal punto di vista alimentare. Arrivarono l’arte di fare il vino, nonché l’ulivo, il farro e diversi prodotti, che iniziarono ad essere utilizzati in Sicilia. Con il farro si facevano pane, pasta e una sorta di pasta frolla. Con i chicchi interi si preparavano diverse zuppe. Quando i Musulmani d’Africa sbarcarono a Marsala, nell’827, si conobbero la canna da zucchero, il riso, il gelsomino e spezie come cannella e zafferano.
Pian piano, si iniziarono a preparare alcuni dolci, entrati a far parte della tradizione, e da lì alla cucina salata il passo fu breve. Le specialità di rosticceria nacquero intorno al 1154, grazie ai cuochi che furono al servizio di Federico II di Svevia, amante e conoscitore della buona tavola. La rosticceria siciliana è, dunque, una parte integrante della cultura gastronomica dell’isola. La si può consumare a tutte le ore della giornata. Si comincia a colazione e si va avanti fino a cena, ma anche dopo cena. Sono tante, infatti, le rosticcerie aperte fino a tarda notte, pronte a placare la fame degli avventori. A proposito di fame… volete sapere come si prepara l’impasto base per la rosticceria (la celebre pasta brioche)? Ecco la ricetta.
Ricetta dei Pezzi di Rosticceria Siciliani
Ingredienti
- 500 g di farina 00;
- 100 g di strutto;
- 500 g di farina manitoba;
- 500 g di acqua tiepida;
- 100 g di zucchero;
- 20 g di sale;
- 2 cubetti di lievito di birra.
Procedimento
- Per fare la rosticceria siciliana, dovete anzitutto dedicarvi all’impasto.
- Mettete in una ciotola capiente le farine, lo zucchero l’acqua tiepida e lo strutto ammorbidito.
- Impastate con cura, facendo amalgamare il tutto molto bene.
- Unite anche il sale e continuate a lavorare l’impasto, in modo da ottenere un composto omogeneo.
- Create una palla con l’impasto, quindi incidete la superficie con un coltello. Fate il tipico taglio a croce.
- Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare dentro il forno spento, per un’ora.
- A questo punto, potete creare i vostri pezzi: con questo impasto verranno benissimo calzoni, pizzette e rollò, ad esempio.
- Dopo aver preparato i vostri pezzi, fateli lievitare ancora per un’ora, quindi cuocete nel forno preriscaldato a 200 gradi, per circa 20 minuti.
Buon appetito!