La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un dipendente di un supermercato. Il lavoratore ha rubato circa 10 euro di caramelle dagli scaffali. Secondo i giudici, il comportamento "fraudolento" ha inficiato in maniera irreversibile il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore. L'uomo, un addetto al rifornimento degli scaffali, a fine turno era stato trovato in possesso della merce che non aveva pagato.
All'uscita dal supermercato era scattato l'allarme antitaccheggio, ma il dipendente non era riuscito a spiegare la loro presenza nelle sue tasche. Aveva parlato di un piano contro di lui architettato dal capo della sicurezza, che a suo dire avrebbe voluto incastrarlo. I giudici non avevano però riscontrato alcuna prova a sostegno di tali accuse e avevano confermato il licenziamento, nonostante il dipendente non avesse precedenti disciplinari e i beni sottratti fossero di scarso valore. La decisione era stata quindi confermata dalla Corte d'Appello di Napoli.
Anche la Cassazione ha condiviso il giudizio di "gravità della condotta contestata e la proporzionalità della sanzione espulsiva". "Il dimostrato carattere fraudolento, nella specie palesemente doloso e premeditato, è stato ritenuto sintomatico della sua inaffidabilità e, come tale, idoneo ad incidere in maniera grave ed irreversibile sull'elemento fiduciario, nonostante la modesta entità del danno patrimoniale e la mancanza di precedenti disciplinari", spiegano i supremi giudici.