Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Tre giorni di sabbia del Sahara sulla Sicilia. A rivelarlo è la mappa elaborata dal servizio europeo Copernicus: l’immagine dal satellite mostra la concentrazione di PM10, cioè le particelle sottili con diametro inferiore a 10 micron presenti nell’atmosfera e misurata in microgrammi per metro cubo [µg/m³.

Leggi Anche:

Uno spettacolo chiamato Sicilia: la Fornace Penna di Montalbano nella Foto del Giorno della NASA

I colori più intensi, ovvero quelli che vanno dal giallo al rosso scuro, indicano concentrazioni elevate fino a 120 µg/m³. Questa elevata presenza di PM10, osservabile sul Mediterraneo centrale e sull’Italia meridionale, è causata da una massiccia intrusione di pulviscolo sahariano, sollevato dal deserto e trasportato verso Nord, dai venti meridionali. Eventi come questi si verificano quando si arrivano determinate configurazioni meteorologiche, come promontori subtropicali o depressioni nordafricane, che favoriscono la risalita di sabbia del Sahara.

Le polveri come quelle rilevate dal satellite, oltre a colorare i cieli di tonalità giallastre o lattiginose, contribuiscono a peggiorare la qualità dell’aria, con valori di PM10 che, in alcune zone, possono superare i 100 µg/m³, ben oltre le soglie consigliate. Si tratta di un fenomeno che può rappresentare un rischio per la salute, soprattutto per bambini, anziani e per persone con patologie respiratorie. A causarlo, l’afflusso di polveri del deserto: le cause sono da ricercare nell’estesa area di bassa pressione che, da giorni, staziona sulla penisola iberica. La costante rotazione in senso antiorario delle correnti in quota e nei bassi strati ha favorito l’attivazione di venti forti meridionali, capaci di sollevare le polveri e sospingere la massiccia nube verso il nostro paese.

Fino a quanto durerà?

Questa situazione, comunque, durerà fino a oggi, mercoledì 26 marzo, poi la polvere del deserto lascetà il Sud Italia, allontanata da una progressiva rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali, in seguito allo spostamento verso est dell’area depressionaria responsabile della recente fase di maltempo.

Articoli correlati