Feste

Tataratà, torna una delle feste più coinvolgenti di Sicilia

Ritorna anche quest’anno l’attesa Sagra del Tataratà a Casteltermini, Agrigento. Appuntamento dal 30 maggio al 2 giugno.

La sagra del Tataratà Casteltermini è una delle espressioni più tipiche del folklore siciliano. Si tiene ogni anno nella quarta domenica di maggio ed è piuttosto particolare, come si intuisce già dal nome.

A renderla unica nel suo genere è la spettacolare e travolgente danza eseguita dai duellanti armati di autentiche spade. Siamo a Casteltermini, provincia di Agrigento.

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Qui, i rappresentanti della Real Maestranza guidano l’antico carroccio decorato con fiori fino all’Eremo di Santa Croce, dove avviene la consegna della copia della grande croce custodita all’interno.

Sagra del Tataratà Casteltermini, storia

Proprio la croce è punto focale della sagra del Tataratà Casteltermini. Leggenda vuole che una vacca, ogni giorni, si inginocchiasse in un preciso punto della campagna di Chiuddia. I pastori, incuriositi, scavarono in quel punto, trovando la croce e nello stesso luogo venne eretto l’eremo.

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Da quel ritrovamento è nata la “festa di santa Croce”, inizialmente celebrata con una festa campestre ogni giorno 3 del mese di maggio. Dopo il 1667 si iniziò a celebrarla ogni IV domenica di maggio.

Le varie corporazioni paesane organizzarono la nuova festa e stabilirono che una di esse, quella delle Maestranze, si recasse all’eremo a prelevare la croce con una processione. L’indomani, a festa conclusa, le altre corporazioni (Celibi, Borgesi e Pecorai) avrebbero riaccompagnato la croce all’eremo con una sontuosa cavalcata.

La croce è di legno di quercia, alta 3,49 metri ed ha un’apertura di bracci di 2,5 metri. I due trochi sono uniti da tre chiodi di ferro. A sfilare, durante la festa, non sono solo i rappresentanti dei ceti, ma anche numerosi amazzoni. Tutti indossano costumi tradizionali, seicenteschi e splendidi. Il corteo si ferma a piazza Duomo, dove avviene la danza-battaglia dei Tataratà.

Non ci sono origini certe sulle origini di questo rituale. Molti studiosi sono concordi nel collegarlo alle prime processioni della Santa Croce, cui avrebbero partecipato arabi convertiti. Questi avrebbero eseguito danze con sciabole al suono di un tamburo.

La sciabolata viene ricollegata anche alla lotta tra il bene e il male. Durante la Sagra del Tataratà Casteltermini un gruppo di ragazzi si esibisce in un duello. Ci vuole molta abilità per seguire figure e coreografie, che vanno dalle disposizioni in cerchio fino a quelle a coppie. Il risultato è molto suggestivo: una danza a colpi di spada e salti, che seguono il ritmo dei tamburi.

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Foto di AFC TATARATA’, Orazio Ciccone, Nicola Palmeri – AFC TATARATA’ di Casteltermini AG – www.tatarata.it (scatto di Nicola Palmeri), CC BY-SA 3.0, Collegamento

Redazione