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01Prende il via domani, sabato 14 marzo, il programma della Festa di San Giuseppe di Salemi che prevede, fino al 22 marzo, gli appuntamenti della tradizione ma anche degustazioni, mostre, musica e incontri. Alle antiche celebrazioni la festa aggiunge un calendario di eventi nel segno della contemporaneità come recita lo slogan dell’edizione di quest’anno, “Contemporanea tradizione”. Cuore della festa rimangono i tradizionali altari e le cene dedicati al Santo – quest’anno dieci, allestiti nel centro storico della cittadina, in collaborazione con la chiesa salemitana, le associazioni cittadine e la Pro loco – che si potranno visitare da domani e fino al 22 marzo. Tra le novità l’allestimento di un altare all’aperto in piazza Alicia, di fronte l’abside della chiesa Madre di Salemi.

Da domani (sabato) al via a piazza Alicia “Le 101 pietanze di San Giuseppe”, le degustazioni a cura dell’associazione Ristoratori che proporranno le tradizionali pietanze che si preparano in onore del Santo. Il ricco menu, rigorosamente privo di carne, prevede frittelle, pesce, pietanze a base di tutti i tipi di ortaggi, uova, e si conclude con una pasta dolce con muddica, con pan grattato, olio, zucchero e prezzemolo. (Ticket 3 euro, prenotazione al 393 1628145 e 349 2954513) mentre al chiostro di Sant’Agostino lo stand dei panificatori proporrà in degustazione il pane tipico di Salemi e altri prodotti da forno. Aprono le porte domani, e fino al 12 aprile, i “Mercatini di primavera” che espongono le creazioni dell’artigianato e i prodotti tipici del territorio.

Spazio anche alla musica, domani alle ore 21:30 in piazza Alicia, con il concerto gratuito dei Sicily Brass Quintett, il quintetto siciliano di ottoni che nasce nel 2004. Oggi i membri del gruppo collaborano, singolarmente con importanti orchestre nazionali, come l’Orchestra del Teatro Lirico di Spoleto, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini ed altre.

La mostra sul Pane con opere di Mario Schifano, Pietro Consagra e Gianbecchina e il jazz di Francesco Branciamore

Domenica alle ore 18 taglio del nastro, al Castello Normanno Svevo, della mostra d’arte contemporanea “Ritualità, tradizione e contemporaneità del pane” alla presenza del sindaco di Salemi, Domenico Venuti, dell’assessore alla cultura, turismo e spettacolo Giuseppe Maiorana e della curatrice della mostra Ornella Fazzina. L'organizzazione è stata affidata all'Associazione Artemisia. Il pane, protagonista assoluto dell'esposizione, evoca idee e un pensiero critico che si articolano in un percorso tra tradizione e contemporaneità, offrendo all’osservatore opere, fotografie, video e alcuni strumenti provenienti dalla collezione del Museo archeologico di Salemi.

“La mostra – spiega la sua curatrice Ornella Fazzina – si muove su registri linguistici multipli, quello dell'archeologia, delle arti visive e quello musicale, in una logica di contaminazione di un’estetica allargata”.

L’esposizione, realizzata grazie all’impegno dell’assessore Giuseppe Maiorana che ha voluto arricchire il momento della festa anche con un’interpretazione del pane da parte di riconosciuti artisti a livello nazionale e internazionale, vanta opere di Gianbecchina, Mario Schifano, Cristoph Bednarsky, Pietro Consagra, Mimmo Jodice e gli scatti del salemitano Leonardo Timpone, grazie alla collaborazione dell’Archivio Gianbecchina Sambuca di Sicilia Biblioteca Comunale “Simone Corleo” Salemi, della Fondazione Orestiadi – Museo delle Trame Mediterranee Gibellina, del Museo civico Archeologico Salemi e del Museo civico d'arte  contemporanea “L. Corrao” Gibellina.

Altri artisti di consolidata esperienza hanno creato opere site specific usando linguaggi differenti: Gandolfo Gabriele David ha lavorato con le comunità del luogo reinterpretando un bellissimo mandala contenente un alto messaggio di unione tra i popoli e le religioni; Serena Giordano con le sue fotografie dal taglio preciso propone un pane snaturato, uguale in tutte le metropoli che ha perso il sapore e il suo valore simbolico; Paolo Greco nella sua avvincente opera di forte impatto visivo, pone l’accento su un fatto sociale, parlando di pane e di rose, di necessità e bellezza; Piero Roccasalvo Rub rende Cerere, divinità della terra, protagonista della sua opera pittorica, contrassegnata da uno straordinario segno capace di sintesi compositiva; Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi parlano di crisi facendo affiorare il grave disagio che stiamo attraversando e Vinci lo comunica attraverso un convincente linguaggio visivo-sonoro. Nove composizioni del maestro Francesco Branciamore riconducono al tema di tutto l’evento, con melodie coinvolgenti e sapienti note che rievocano rivolte del popolo meridionale. La mostra rimarrà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì) fino al 3 aprile (orari 10-13 e 16-19).

 

Angela Abbate 
Ufficio Stampa

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