La Regione Siciliana acquisirà la casa natale del poeta Salvatore Quasimodo a Modica, che diventerà così patrimonio regionale. Lo stabile si trova nel pieno centro storico della città in provincia di Ragusa, in cui l’autore di “Ed è subito sera” nacque nel 1901.
É arrivata la delibera del governo Musumeci, approvata nel corso dell’ultima riunione di giunta, dopo la stima del dipartimento regionale Tecnico che ha quantificato in circa 220 mila euro il valore dell’immobile. Nel marzo scorso la giunta regionale aveva stanziato complessivamente un milione di euro per l’acquisto e per la valorizzazione della casa del poeta modicano.
Salvatore Quasimodo, la vita e la poesia
Salvatore Quasimodo è nato a Modica, il 20 agosto del 1901. Poeta e traduttore italiano, è stato esponente di rilievo dell’ermetismo. Ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell’età classica, soprattutto liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. Nel 1959 ha vinto il premio Nobel per la Letteratura.
La sua fase più creativa si collega ad “Acque e terre”, datato 1930, “Oboe sommerso”, del 1932 e “Ed è subito sera”, del 1930. In queste raccolte si rievocano immagini dell’infanzia in Sicilia e dei cari lontani. Si avverte nitidamente, inoltre, il disagio proprio di chi si sente sradicato nel Nord post-industriale. Il poeta siciliano è considerato uno dei poeti italiani di maggior rilievo del XX secolo.
Le raccolte
La prima raccolta di Quasimodo, Acque e terre (1930), è incentrata sul tema della sua terra natale, la Sicilia, che l’autore lasciò già nel 1919. L’isola è l’emblema di una felicità perduta, cui si contrappone l’asprezza di una condizione differente.
In Oboe sommerso (1932) ed Erato e Apollion (1936) il poeta raggiunge la piena e personale maturità espressiva. La ricerca della pace interiore è affidata a un rapporto con il divino che è, e resterà, tormentato. La Sicilia è la terra del mito, depositaria della cultura greca. Salvatore Quasimodo pubblicò, nel 1940, una notissima traduzione dei Lirici greci.
In queste raccolte si può cogliere appieno la suggestione dell’ermetismo, di un linguaggio che ricorre spesso all’analogia e tende ad abolire i nessi logici tra le parole. Nelle Nuove poesie (pubblicate insieme alle raccolte precedenti nel volume Ed è subito sera del 1942 e scritte a partire dal 1936), il ritmo diventa più disteso. Il ricordo della Sicilia è ancora vivissimo ma si avverte un’inquietudine nuova.
Le raccolte successive sono segnate da un forte impegno civile e politico, sollecitato dalla tragedia della guerra. In La vita non è sogno (1949) il Sud diviene luogo di ingiustizia e di sofferenza, dove il sangue continua a macchiare le strade.
La terra impareggiabile (1958) mostra un linguaggio più vicino alla cronaca, legato alla rappresentazione della Milano simbolo di quella «civiltà dell’atomo» che porta a una condizione di devastante solitudine. L’isola natìa è luogo mitizzato, «terra impareggiabile» appunto, ma è anche memoria di eventi tragici come il terremoto di Messina del 1908 (Al padre).
L’ultima raccolta di Quasimodo, Dare e avere, risale al 1966 e costituisce una sorta di bilancio della sua esperienza poetica e umana. Vi si trovano impressioni di viaggio e riflessioni esistenziali, ma molti testi affrontano, in modo più o meno esplicito, il tema della morte, con accenti di notevole intensità lirica.
Una Casa Museo di Salvatore Quasimodo
«L’abitazione di Quasimodo è uno dei numerosi luoghi di Modica che attirano l’attenzione e la curiosità di turisti e scolaresche. Riteniamo doveroso, dunque, dare seguito all’impegno che avevamo preso, insieme all’assessorato dei Beni Culturali, per trasformare l’immobile in un polo del turismo culturale». Questo il commento del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Salvatore Quasimodo, nella cittadina barocca, trascorse i suoi primi anni di vita mantenendo, successivamente, uno stretto legame con i luoghi della sua infanzia. L’immobile si trova nel centro storico, a poca distanza dalla chiesa di San Giorgio. I locali ospitano lo studio originale e altri oggetti appartenuti a Quasimodo che erano stati acquisiti nel ‘92 dalla Regione e destinati poi al Comune. La casa include anche un giardino di 650 metri quadri.
«L’abitazione di Quasimodo rappresenta un prestigioso tassello della rete delle Case Museo voluta dal governo Musumeci e anche il giusto riconoscimento al poeta modicano e premio Nobel per la letteratura nel ‘59. Uno tra i più alti rappresentanti della cultura italiana». Commenta così l’assessore regionale dei Beni Culturali, Alberto Samonà.
La “Rete regionale delle Case Museo” intende mettere in collegamento le strutture museali legate a personalità del mondo della cultura di origini siciliane o che, nel corso della loro carriera, hanno sviluppato uno stretto legame con l’Isola. Foto di Pubblico Dominio – Credits.