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Salvatore Schillaci, biografia, carriera, curiosità

Salvatore Schillaci, chi era il calciatore siciliano che tutti conoscono come Totò, che ha legato il suo nome alle “notti magiche” dei Mondiali di Italia ’90. Biografia, carriera, le curiosità. La vita privata: dove è nato, come è diventato famoso.

Salvatore Schillaci

Tutti lo chiamano Totò, ma il suo nome completo era Salvatore Schillaci. È nato a Palermo, il 1° dicembre del 1964. Cresciuto nel suo quartiere, San Giovanni Apostolo, ha iniziato a giocare nelle giovanili dell’AMAT Palermo (squadra di quartiere che rappresenta l’omonima azienda municipalizzata palermitana). È morto a Palermo, dopo una battaglia contro un tumore, il 18 settembre del 2024, all’età di 59 anni.

Parlando dei tentativi del Palermo di acquistare sia lui che il compagno di squadra Carmelo Mancuso, Schillaci raccontava: “La società rosanero per entrambi offrì 28 milioni di lire; ma i dirigenti dell’AMAT sapevano che da noi due dovevano guadagnare il massimo per sopravvivere e giocarono al rialzo chiedendo 35 milioni. Così, per soli 7 milioni non andammo al Palermo“.

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Nel 1982 lo ingaggiò il Messina (squadra in cui giocò anche il cugino di Totò, Maurizio Schillaci), in Serie C2 e, nella stagione 1985-86, contribuisce con 11 reti alla promozione in Serie B. La stagione del 1987 fu compromessa da due interventi ai menischi, cui Salvatore Schillaci dovette sottoporsi. Riuscì, tuttavia, a segnare 3 gol in quella stagione e 13 gol nella stagione seguente.

Totò ricordava così il rapporto con l’allenatore Franco Scoglio: “Mi diceva sempre un concetto base: fai quello che vuoi e gioca come ti senti. Questo mi caricava a mille proprio in virtù di questa libertà che mi concedeva sul campo di gioco. Ho imparato tantissimo dalla sua persona e non smetterò mai di ringraziarlo. Con lui e i compagni di allora abbiamo reso ai messinesi anni fantastici”.

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Totò Schillaci

A Scoglio, nella stagione 1988-89, subentrò Zdeněk Zeman: Schillaci, sotto la sua guida, segnò 23 gol e divenne capocannoniere del campionato cadetto. Terminata la stagione e dopo sette campionati tra serie C2, C1 e B, lasciò la Sicilia.

L’arrivo alla Juventus

Nel 1989 la Juventus ingaggiò Salvatore Schillaci per 6 miliardi di lire. Esordì in Serie A il 27 agosto, nella partita in casa con il Bologna. Conquistò subito un posto da titolare e segna 15 gol in 30 partite di campionato. Gli venne attribuito il soprannome di “Totò-Gol” e contribuisce ai successi della squadra in Coppa Italia e Coppa UEFA.

La sua ottima annata convinse Azeglio Vicini a convocarlo ai Mondiali di Italia ’90. Dopo i Mondiali, Schillaci giocò altre due stagioni con i bianconeri, trovando però poche volte la rete.

A una lite in campo con il giocatore rossoblu Fabio Poli, se ne aggiunse una con Roberto Baggio. Salvatore Schillaci ricordava così l’episodio: “Nella Juventus e in nazionale siamo diventati amici. Dividevamo la stessa camera, lui parlava poco, io niente. Eppure, nonostante questo, una volta facemmo a cazzotti: anzi, fui io a rifilargli un pugno. Si è trattato veramente di una stupidaggine. Eravamo nello spogliatoio della Juve. Roberto stava scherzando con me, ma si lasciò prendere la mano e lo scherzo divenne pesante. Io reagii in quel modo e me ne pentii subito. Per fortuna, la cosa si chiuse lì”.

Al termine della stagione 1991-92, con la guida di Gianluca Vialli, trovò meno spazio e lasciò il club torinese. Passò, per 8,5 miliardi di lire, all’Inter. Totò ricordava con grande entusiasmo il trasferimento a Milano: l’esordio nerazzurro avvenne nella gara tra Inter e Reggiana, in Coppa Italia, in cui segnò il suo primo gol con la nuova maglia.

Con l’Inter giocò due stagioni e vince la Coppa UEFA. Nell’aprile del 1994 si trasferì in Giappone, nelle file dello Júbilo Iwata, che gli propose un ottimo contratto economico. Divenne così il primo calciatore italiano a militare nel campionato giapponese.

Nel 1997 vinse con la sua squadra la J. League, ma subì anche un serio infortunio che lo relegò definitivamente lontano dai campi di gioco, fino al ritiro, ufficializzato nel 1999. Salvatore Schillaci ha totalizzato in carriera, complessivamente, 120 presenze e 37 reti in Serie A e 105 presenze e 39 reti in Serie B.

Mondiali di Italia ’90

Nel 1990 Schillaci venne convocato per la prima volta nella nazionale maggiore, con il commissario tecnico Azeglio Vicini che lo inserì nella rosa azzurra per il mondiale casalingo di Italia ’90. Il siciliano partì dalla panchina come riserva di Carnevale, cui subentrò nella seconda metà del secondo tempo dell’incontro di apertura contro l’Austria. Segnò di testa il gol decisivo che permise agli Azzurri di vincere la partita.

Ad eccezione della seguente gara contro gli Stati Uniti, divenne titolare dell’attacco italiano, insieme a Roberto Baggio, e segnò in tutte le successive gare giocate dagli azzurri contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda, nella semifinale persa ai tiri di rigore contro l’Argentina e nella finalina contro l’Inghilterra che l’Italia vince per 2-1.

Proprio in quest’ultima partita, Baggio fece tirare a Schillaci un calcio di rigore, poi rivelatosi decisivo, in modo da fargli vincere la classifica dei marcatori del torneo. A fine torneo Schillaci vinse il Pallone d’oro Adidas quale miglior giocatore della manifestazione e la Scarpa d’oro Adidas in qualità di capocannoniere

Attività recenti

Salvatore Schillaci gestì dal 2000 a Palermo il centro sportivo per ragazzi “Louis Ribolla”.  Nella stagione 2017-2018 seguì da direttore tecnico la nascita del progetto dell’Asante, club palermitano di Terza Categoria legato a un’omonima ONLUS e composto interamente da atleti migranti.

Nel 2004 partecipò al reality show “L’isola dei famosi” e arrivòa terzo. Nel 2018 prese parte, insieme ad altri ex calciatori, al film “Amore, bugie e calcetto”. Nello stesso anno, nell’ambito del programma “Quelli che il calcio“, vestì i panni di calciatore con la formazione dilettantistica dell’Altamura, giocando la partita conclusiva del campionato pugliese di Eccellenza.

Replicò l’esperienza nel 2017 con il Crocetta, squadra del campionato piemontese di Terza Categoria. Nel 2016 pubblicò l’autobiografia “Il gol è tutto”, scritta insieme ad Andrea Mercurio. Nel corso degli anni compare anche in alcune fiction. Prese parte nel 2021 al programma televisivo “Back to School” di Italia 1, tornando sui banchi di scuola.

Nel 2004 ha partecipato all’Isola dei Famosi, mentre nel 2023 ha preso parte a Pechino Express con la moglie Barbara. Poco prima era stato operato di tumore per due volte. “La trasmissione – ha detto – è stata una rivincita sulla malattia che mi ha fatto soffrire tantissimo”. Aveva subito due interventi al colon e aveva raccontato la malattia, le terapie, la paura al momento della diagnosi e poi il male che lo aveva segnato, che prima aveva sconfitto, ma che poi ha purtroppo avuto il sopravvento.

Redazione