Salvo Piparo, chi è l’attore e cantastorie siciliano. Biografia: dove è nato, quanti anni ha. Carriera: come è diventato famoso, il debutto, i lavori più celebri, tutte le collaborazioni. Le curiosità.
Salvo Piparo nasce a Palermo il 18 dicembre del 1978, quindi ha 44 anni. Debutta in scena nel 2007, con la narrazione in metrica “MadrePalermo (Viaggio di un uomo uscito dalle mille lire in cerca di Palermo)”. Sempre nello stesso anno, partecipa al Premio Scenario Italiano con lo spettacolo “Mariage”, prodotto dal Teatro Ditirammu.
A partire dal 2008 avvia varie collaborazioni con il Festino di Santa Rosalia di Palermo: porta ad esempio in scena i Trionfi di Santa Rosalia, capitoli della storia di Palermo, con la tecnica narrativa in metrica del cunto.
“Il cunto – spiega lo stesso Piparo in un’intervista a Limina Teatri – è qualcosa che tieni sottopelle, devi ospitarlo dentro, facendogli spazio. Una storia puoi anche non raccontarla per anni, ma se è una storia che ti appartiene questa si fa da sola la sua strada, ha solo bisogno di liberarsi”.
“Non potrei raccontare mai una storia che non mi appartiene. Potrei solo recitarla, ma non riviverla attraverso la narrazione. Certo nel narrare viene fuori anche la tecnica attoriale e anche io ho recitato dei copioni a memoria. Oggi vado in un’altra direzione, cioè quella del cunto. Un cunto non sarà mai uguale da una sera all’altra. Per fare un cunto devi sondare il magma di memoria che si nasconde nel profondo di ognuno di noi”, conclude.
Si comincia a misurare dal 2009 con la scrittura di diversi racconti, tra cui “MadrePalermo”, “Il Fantasma dell’Ucciardone”, “Piccolo Scarabocchio sotto il cielo”, “Ispirazione del caso”, “William Shakespeare era siciliano”, “In mutande penso meglio”, “I racconti di Nottete,po: Garibaldi per bocca di un guitto”.
Si tratta di storie e cunti che porta in scena nei teatri, insieme al repertorio della tradizione orale siciliana, come: “Le storie di Pietro Fudduni”, “Le Vastasate”, “Le gesta dei Paladini di Francia”, “Gli antichi mestieri”, “Le favole del mare”. Partecipa nel 2012 alla Settimana della Musica Sacra, in veste di narratore, nello spettacolo “Mons Regalis”. Nello stesso anno è co-autore dello spettacolo “Piazza delle Vergogne”.
Inizia anche a collaborare con il Teatro Biondo di Palermo, interpretando testi come “Il Battaglia e Lumachi”, “La città azoto”, “Orazione per Falcone e Borsellino”, scritti da Salvo Licata. Partecipa nel frattempo alla serie televisiva “Squadra antimafia 4“.
Non mancano, per Salvo Piparo, incursioni nel mondo del cinema. È attore nei film “Ore 18 in punto”, “Vento di Sicilia”, “Andiamo a quel paese”. Nel frattempo, è ospite in tv e interpreta anche spettacoli teatrali, nonché docu-film, come “Il secondo tempo” e “Beata Provvidenza”, sulla vita di Padre Pino Puglisi.
Il 2015 e il 2016 lo vedono impegnato nello spettacolo “Buttanissima Sicilia”, e anche negli anni seguenti partecipa a molti lavoro teatrali, non solo per il Biondo di Palermo. Nel dicembre del 2018, nella piazza della Natività di Gerusalemme, rappresenta la città di Palermo, interpretando il Cunto del Presepe. È autore nel 2019 de “Lo Scordabolario”, il vocabolario delle parole palermitane scordate.
Negli anni più recenti, Salvo Piparo continua a portare la sua arte in scena in diverse occasioni e location. È anche nel cast della serie Netflix “Incastrati” di Ficarra e Picone. Salvo Piparo può considerarsi a tutti gli effetti una delle più antiche memorie, rilette con comicità e crudo realismo.
Racconta da anni la Sicilia, le sue storie di vita e le sue leggende popolari. Ricerca con attenzione le tradizioni e rievoca la storia, con la tecnica del cunto. Testimonial per Unicef, da anni è impegnato in un progetto laboratoriale di teatro sociale dal titolo: “La città raccontata”, rivolto a tutti coloro che hanno una storia da raccontare.