Il comune di San Cono, in provincia di Catania, può pregiarsi del titolo di “capitale del fico d’India“. Questa località, adagiata ai piedi del Monte San Marco, vanta una storia piuttosto complessa. Originariamente era un antico feudo, poi divenne di proprietà di note famiglie siciliane, dopo ancora passò al Marchese di Floresta, che nel Settecento lo riportò a nuova vita, con piantagioni e colture intensive.
Come abbiamo anticipato, il suo prodotto di punta è il fico d’India. Si tratta di una varietà a marchio DOP, con frutti di grandi dimensioni, polpa e buccia di colori vivaci, un sapore dolce e fragrante. La raccolta avviene da fine agosto a fine settembre, o dalla seconda decade di settembre fino a dicembre.
Tra gli edifici di pregio vi è anzitutto la Chiesa di San Cono, chiesa madre e più antica di tutto il paese. Dovrebbe risalire alla metà del Settecento, ha uno stile barocco, con pianta a un’unica navata e un altare in fondo. Qui vi è un quadro che rappresenta la Deposizione di Gesù, mentre sul soffitto vi sono alcuni episodi della vita di San Cono.
Alla chiesa è annesso Palazzo Trigona: qui, un tempo, si trovavano le abitazioni dei fattori e del procuratore. A piazza Umberto I sorge la Chiesa Matrice, progettata con elementi dorici, corinzi, bizantini e greco romani. Ha un’unica e ampia navata. Nella parte nord del paese c’è invece la Chiesa del Crocifisso: al suo interno si trova un altare dominato da un grande crocifisso di cartapesta.
Spostandosi nel quartiere della Forca, nei pressi di Palazzo Trigona, si trova la Croce, che sorge dove un tempo era situata la forca che simboleggiava il potere feudale.