Santa Cristina la Vetere è una chiesa normanna di Palermo, che si trova a pochi passi dalla Cattedrale. Tutto l’aggregato si trova nel cortile dei Pellegrini. È una delle chiese più antiche della città, costruita intorno al 1174 per volere dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio.
La chiesa
L’edificio fu realizzato interamente in pietra di tufo e ha la forma di un grande cubo, con una pianta a croce greca.
L’accesso è da un ingresso posto sul lato meridionale, ristrutturato nel 1550. A oggi, è l’unica facciata fruibile, perché le altre sono state quasi interamente inglobate dagli edifici circostanti. All’interno della chiesa, quattro pilastri reggono altrettanti archi a sesto acuto, che si intersecano e formano la colta centrale.
Per qualche anno a gestire Santa Cristina la Vetere furono i Cistercensi, ma tra il 1194 e il 1197, al tempo dell’imperatore Entico VI di Hohenstaufen, questi vennero cacciati. Il luogo di culto rientrò tra le pertinenze dipendenti dalla Cattedrale di Palermo. Dal 1570 ne acquisì la disponibilità la Compagnia della Santissima Trinità, detta “dei Rossi”, per via del colore delle cappe indossate dai confrati.
All’interno della chiesa le architetture sono sobrie e austere, con robusti pilastri e solenne arcate di stile arabo-normanno. In passato l’edificio era direttamente collegato con l’oratorio dei Pellegrini, che si trova in via Matteo Bonello, angolo via Gioeni. Tra i due luoghi vi era un apposito passaggio.
Il culto di Santa Cristina
Santa Cristina era patrona della città di Palermo prima che si affermasse il culto di Santa Rosalia. Lungo le sponde del fiume Papireto (che fu in passato il naturale punto per l’approdo delle navi provenienti dal Tirreno) fu costruito il mausoleo per le spoglie della Santa, provenienti da Bolsena.
Il «Vicolo dei Pellegrini» costituiva un breve tratto della «Via Francigena» che collega la Francia per giungere nei massimi luoghi sacri del cristianesimo: Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela. Palermo, Messina, Trapani e Siracusa sono collocate sulla direttrice che permette di unire l’Europa settentrionale col medio Oriente attraverso itinerari terrestri e collegamenti via mare.