Alcuni borghi siciliani sembrano essere usciti da un quadro. Le casette sul mare, i colori, i tramonti che guardano lontano: tutto lascia immaginare di trovarsi in luoghi in cui il tempo si è fermato. Il nostro viaggio in Sicilia ci porta oggi a Santa Maria La Scala, una frazione di Acireale (Catania). Si trova sulla costa ionica ai piedi della Timpa, una gigantesca falesia riccamente stratificata. L’abitato, sovrastato dalla falesia, si raccoglie attorno al porticciolo detto Scalo Grande, allungandosi sull’angusto lungomare verso sud dove sorgono alcune interessanti costruzioni per la villeggiatura di fine Ottocento della borghesia acese. All’estremità meridionale della frazione vi è un mulino, detto di Miuccio e documentato a partire dal XVI secolo, già ad acqua, alimentato dalla sorgente di Testa dell’acqua che sgorga a pochi metri dal mare dalle viscere della Timpa che è di notevole rilevanza naturalistica.
I collegamenti con Acireale sono assicurati da una strada provinciale. Dalla caratteristica strada delle “Chiazzette” (XVI secolo), non carrozzabile, che s’inerpica sulla Timpa e che costituisce un interessante itinerario naturalistico attraverso la “Riserva naturale orientata”, è possibile raggiungere in cinque minuti (e una ventina per il ritorno, dato il cambio di inclinazione) la sottostante spiaggia. Il punto di partenza della passeggiata naturalistica è costituito dalla Fortezza del Tocco, un bastione messo a difesa dell’ingresso da mare della Città.