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Santocielo, il film di Ficarra e Picone uscito al cinema lo scorso mese di dicembre, è di nuovo finito al centro di un piccolo dibattito. Dopo le critiche sollevate da un parroco di Agrigento, che l’aveva definito “blasfemo“, stavolta è stato un religioso di Cuggiono, in provincia di Milano, ad esprimere disappunto nei confronti della pellicola. E non solo.

Nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 gennaio, infatti, era prevista la proiezione del film nella sala della comunità dell’oratorio, ma il parroco don Angelo Sgobbi ha accolto le segnalazioni di alcuni fedeli ed ha deciso di annullarla.

Perché annullare Santocielo?

A spiegare i motivi che hanno portato alla cancellazione degli eventi è stato lo stesso parroco di Cuggiono, con un post su Facebook: “Ho letto le recensioni e sono rimasto colpito nei miei sentimenti umani e religiosi. Per me, il fatto della nascita del Signore Gesù dalla Vergine Maria è un motivo di fede e gioia profonda. Ho trovato avvilente che si inventasse una sorta di storia parallela, con un secondo messia, una gestazione maschile e altro di pessimo gusto, solo per fare ‘comica’. Potevano farla su tanti temi, ma perché sul Messia?”, ha scritto don Angelo Sgobbi.

Ficarra e Picone in Santocielo
Ficarra e Picone in Santocielo

“Mi sono sentito profondamente colpito e offeso nella mia sensibilità di credente”, ha proseguito il parroco, “E vedo che è la stessa cosa per quelle persone che, come me, magari saranno poche, hanno una simile sensibilità, amano il Signore Gesù e soffrono per questa ‘comica’ sgangherata, che usa la religione in questo modo discutibile. Solo la religione cristiana, con qualche altra religione sono più che prudenti!”.

La replica del parroco

Don Angelo ha anche voluto precisare che il problema non è vedere il film: “Mi dicono – prosegue il post – che in molti hanno già visto questo film su piattaforme varie o altrove: infatti non è un problema vederlo. Ma che almeno in oratorio non lo si proietti. Chiedo a tutti rispetto per questa scelta, che non è assolutamente di censura, ma di coerenza con ciò che la parrocchia propone come cammino di fede e con ciò che personalmente credo. So bene che la coerenza è un valore considerato ridicolo in molti ambienti”.

Rivolgendosi, in ultimo, a chi ha criticato la sua scelta di cancellare la proiezione del film, don Sgobbi ha scritto: “Vedo che alcune persone, che per lo più non conosco, mi giudicano e condannano, con slogan lapidari, rimanendo dietro ad una tastiera, senza contraddittorio: Liberissimi. Tuttavia li invito a venire a parlare di persona con me, così magari ci capiamo e forse nascerà anche quella cosa grande e bella che è la comprensione delle ragioni degli altri ed il rispetto reciproco”.

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