A pochi giorni dall’uscita in sala, non si fa altro che parlare di “Santocielo“, il nuovo film di Ficarra e Picone. In realtà, la pellicola è stata anche prima al centro di un piccolo dibattito, scatenato dalle dichiarazioni di don Mario Sorce, il parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù del Quadrivio Spinasanta, ad Agrigento.
Il religioso, in un post su Facebook che poi è stato rimosso, ha etichettato il film come “blasfemo“: “Non posso non dire che è un film blasfemo che offende il nostro credo e le nostre tradizioni“, aveva scritto, sottolineando di essersi fatto questa idea vedendo soltanto il trailer e leggendo la trama e avendo manifestato la volontà di non andare a vederlo.
Queste critiche non sono state accolte da tutti e alcuni esponenti della Chiesa siciliana hanno espresso giudizi meno severi, come Luigi Renna, arcivescovo di Catania: “Sono molto incuriosito. La loro comicità non è mai dissacrante, anche se c’è sempre un limite che non bisogna superare. Non è la prima né l’ultima volta che trattano in modo giocoso temi del genere e non mi risulta che in passato abbiano mai avuto la volontà esplicita di andare contro la Chiesa”.
Nel dibattito, naturalmente, si sono inserite anche molte altre opinioni, da quelle degli spettatori a quelle dei personaggi del mondo dello spettacolo. A intervenire in difesa di “Santocielo” è stato Leo Gullotta, che ha lavorato con Ficarra e Picone nella serie Netflix “Incastrati“. Dalle pagine di “Repubblica”, Gullotta ha detto: “Ficarra e Picone utilizzano il principio fondamentale dell’ironia per discutere di questioni centrali per la società di oggi. In tutta questa storia – ha precisato – la cosa più sbagliata è avere affibbiato al film la parola ”blasfemo”. Chi ha messo in giro questo commento, proprio perché non ha visto il film, non sa di cosa sta parlando”.
L’attore catanese ha definito il film “acutissimo, piacevole e intelligente“, ponendo anche l’accento sulla “riproposizione di una triste abitudinaccia: quella di dare giudizi prima ancora di aver visto un film, di aver letto un libro”.
Foto Leo Gullotta: Depositphotos.com.