Mi chiedo ma sappiamo amare veramente?
Siamo in grado di volere bene anteponendo gli altri a noi?
Io credo di si, tutti abbiamo una madre, un fratello, un amore, un figlio, un amico a cui siamo veramente legati e faremmo la qualsiasi per loro.
Però questo bene è spesso circoscritto a poche persone, o addirittura una sola.
Perché non allarghiamo il nostro amore?
Estendiamolo non solo alla famiglia, agli amici, ad un amore, ma a più persone.
Al bimbo rimasto solo senza famiglia, al senza dimora che vive in strada senza più speranza, all'anziano ormai dimenticato, all'immigrato che ha lasciato la propria casa, al disabile che nessuno vuole, al tossico che odia se stesso.
Nelle nostra vita ogni giorno possiamo fare qualcosa per qualcuno, ma non lo facciamo, per paura, per supposta incapacità, per poca attenzione.
Ci limitiamo ad osservare, in taluni casi ad evitare rigorosamente di farsi coinvolgere e continuare il nostro quotidiano senza grosse scosse.
In altri diamo il nostro obolo, con adozioni a distanza, o con l'elemosina al semaforo, o con altri sistemi che mettono a posto la nostra coscienza.
Ma dovremmo fare di più non dovremmo lasciare soli i missionari a compiere i bene, le famiglie che fanno scelte coraggiose di adottare bimbi disabili, persone in difficoltà o dare alloggio ad un immigrato che non ha una dimora.
Siamo in un epoca dove le emergenze di tanti paesi diventano sempre più pressanti, penso ai tanti stati africani, alla Siria, ai paesi dell'est europeo, agli stati del sud america, del sud est asiatico.
Penso ai nostri poveri, a chi perde il lavoro, la casa, gli affetti, sono sempre di più coloro che non riescono ad andare avanti: mamme sole con figli, papà abbandonati, figli senza genitori etc .
Apriamo i nostri cuori a chi è in difficoltà, compiamo gesti importanti di solidarietà. Solo se questo mondo si aprirà all'amore, all'accoglienza, al sostegno, potrà risorgere a vita vera. Non possiamo vivere tranquilli con tanta gente che soffre!
Apriamo il nostro cuore!
Riccardo Rossi