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Sarah Scazzi, condannato fioraio che ritrattò testimonianza

Il giudice monocratico di Taranto ha inflitto una condanna di due anni e otto mesi di reclusione per false dichiarazioni a Giovanni Bruccolieri, fioraio 45enne di Avetrana, che raccontò ai carabinieri del sequestro di Sarah Scazzi e poi ritrattò tutto, sostenendo che le sue dichiarazioni erano frutto di un sogno e che era stato suggestionato dal clamore mediatico.

Per l'omicidio di Sarah Scazzi, uccisa e gettata in un pozzo nel 2010, sono state condannate all'ergastolo con sentenza passata in giudicato la cugina, Sabrina Misseri, e la zia, Cosima Serrano. Lo zio, Michele Misseri, sta scontando 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere.

Il giudice ha condannato a 2 anni anche Michele Galasso, amico del fiorario, che avrebbe concordato con lui la versione del sogno riferita agli inquirenti. Bruccolieri disse di aver visto Cosima Serrano «vicino alla sua autovettura Opel Astra grigio-azzurro, rivolgersi alla nipote Sarah che era ferma sul marciapiede, dicendole, con tono minaccioso "Moh ha nchianà intra la macchinà". Nell'occasione, Sarah – fu riportato nel verbale – era molto turbata e con la testa chinata».

L'imputato aveva anche aggiunto di avere visto «all'interno dell'auto della Serrano una sagoma di altra persona di sesso femminile con capelli legati all'indietro che si abbassava, mentre Sarah entrava in auto dallo sportello posteriore destro».

Redazione