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Hanno contratto malattie terribili come Aids ed epatite B e C dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue o emoderivati infetti (quindi non adeguatamente controllati dal Servizio Sanitario Nazionale) e, adesso, lo Stato Italiano dovrà risarcirli. Sono oltre ottocento persone e, secondo quanto stabilito da una sentenza della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, il risarcimento ammonta a oltre 10 milioni di euro.

Gli italiani infettati da trasfusioni di sangue sono circa 60.000 in totale e non è la prima volta che la Corte di Strasburgo bacchetta il nostro Paese: già nel 2013, infatti, i giudici europei avevano stabilito che lo Stato deve versare a tutti i contagiati l'indennità integrativa speciale prevista dalle legge 210/1992.

Prima della sentenza di tre anni fa, i pazienti infettati ricevevano un indennizzo pari a un minimo di 540 euro al mese; dopo la decisione della Corte, l'indennizzo è stato aumentato di 100 euro al mese.