Lo scorso venerdì sera, la piccola comunità di Letojanni (che conta meno di duemila anime in inverno e quasi diecimila in estate) è stata scioccata da un’aggressione senza precedenti e violentissima. Erano circa le 23,30 e D. M. di undici anni era in piazza Cagli (una delle due piazze principali del piccolo centro) con la mamma e alcuni compagni e come tante altre sere, i bambini stavano giocando a calcio. Il tempo di chiedere il permesso di andare a comprare una bottiglia d’acqua al pub vicino e avviene l’impensabile.
Pochi metri separano la piazza dal pub. Sono tre i bimbi che vanno verso il pub per comprare la bottiglia d’acqua e decidono, come sarà capitato a tantissimi, di fare una bravata e cioè di citofonare per scherzo a qualcuno e scappare.
Solo che citofonano alla persona sbagliata, perché la reazione che scatenano nel dott. Antonio Lo Monaco, di più di cinquant’anni è bestiale, infatti l’uomo che è segretario comunale del vicino paese di Forza D’Agrò, si precipita in strada e blocca D. M. che viene preso a ceffoni, trascinato per strada tenuto da un tallone, sbattuto su un muro, contro un palo e una macchina e preso per il collo e sbattuto in aria, quasi strangolato.
La mamma racconta che il bimbo era tenuto così stretto dal collo che non riusciva nemmeno più a gridare “aiuto”, non solo l’uomo ha anche tentato di trascinare dentro la sua casa il bambino.
Fortunatamente, il lungomare è trafficato e i passanti sono impressionati dalla scena che hanno davanti, in due uomini tentano di togliere il bambino dalle mani dell’aggressore, ma vengono scaraventati a terra, in tre ritentano e riescono a mettere in salvo il bambino.
Traumatizzato e con le lacrime che scorrono a fiumi, il bimbo racconta l’accaduto alla madre, che provvede a chiamare l’ambulanza e i carabinieri. Nel frattempo Antonino Lo Monaco è risalito a casa, ma ancora sbraita dal balcone contro i bambini che hanno osato fargli lo scherzo del citofono.
L’ambulanza finisce la sua corsa al pronto soccorso dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, il bambino è immediatamente trasferito nel reparto di pediatria. Si presenta pieno di ecchimosi, graffi e ha sul collo i segni evidenti dello strangolamento. 72 ore di osservazione per lui e tutti gli esami del caso, per valutare i possibili danni fisici. Nella mattina di domenica, D. M. si presenta agli occhi del cronista ancora scosso e traumatizzato per l’accaduto e la mamma mostra i segni sul collo (ancora evidentissimi), due notti senza dormire racconta la mamma, il tempo in ospedale è trascorso in preda agli incubi per il piccolo, che urla nel sonno la sua paura. Lunedì il bambino è dimesso dall’Ospedale di Taormina e però le disgrazie non sono finite, perché solo oggi gli viene fatta una visita oculistica al pronto soccorso di Messina e ci si accorge che c’è un opercolo retinico, c’è da fare quindi un’operazione d’urgenza con l’ausilio del laser e così si corre a Catania.
Francesca Sciutteri, mamma di D. M. racconta che era troppo spaventata nella sera di venerdì e quindi, non ha avuto il coraggio di affrontare personalmente l’aggressore del suo bambino, si è ovviamente rivolta ai carabinieri, per presentare una denuncia contro il dott. Antonino Lo Monaco.
Adesso la famiglia del bambino attende che giustizia sia fatta e anche rapidamente.
Fabrizio Grasso
Strettoweb