C’era una volta e c’è ancora, sull’incontaminata costa meridionale siciliana, un piccolo angolo di paradiso in cui la bellezza continua a celebrare i suoi trionfi: Sciacca. Nessun altro luogo può vantare le straordinarie peculiarità del suo territorio caratterizzato da un armonioso contrasto tra mare e terra dove la natura regna sovrana. Per sentirne gli umori, basta salire, sul misterioso monte Kronio. Lì ci sono le più antiche stufe vaporose del mondo scavate, secondo la mitologia greca, dal geniale architetto Dedalo.
Sospesi tra mito e realtà sarà una gioia per gli occhi passeggiare nella “Terra Vecchia” e negli altri tipici quartieri ricchi di tanti segni del passato come palazzi nobiliari tra cui il diamantato Steripinto, porte antiche, resti di mura e castelli, fortificazioni e chiese. Luogo di incontri è la scenografica piazza che si specchia nelle più belle acque del Mediterraneo.
Agli eventi della storia e al mito si legano la tradizione della ceramica e del corallo con cui Sciacca racconta se stessa. Dentro le coloratissime botteghe storiche si pratica il magico rito dove da un pezzo grezzo d’argilla prendono vita oggetti di grande valore artistico.
Molto intriganti sono le vicende legate all’apotropaico oro del mare che ha fatto la fortuna della città termale. A poche miglia dalla costa esiste un paradiso subacqueo costituito dal vulcano sottomarino chiamato Empedocle, vasto quanto l’Etna. Nel 1831 nel corso delle frequenti eruzioni ha dato alla luce l’evanescente isola Ferdinandea bramata da tutti ma inghiottita dal mare. Un mare di fuoco ha formato diversi banchi di corallo scoperti secondo la poetica leggenda da Bertu, il pescatore, inteso “Ammareddu” (gamberetto) che si era tuffato in mare per recuperare la medaglia ricevuta in regalo dalla sua amata Tina.
Il legame con il mare è tutto, turismo ma soprattuto pesca, una vera risorsa. Il vitalissimo porto è raggiungibile a piedi attraverso un labirinto di scalinate, vicoli e cortili. Al calar del sole va in scena la favola del mare quando dall’orizzonte si vedono rientrare i pescherecci benedetti dal dolce sguardo di “Maria del Soccorso”.
Odori, profumi, colori e le freschissime delizie del mare vengono esibiti nei ristorantini locali insieme ad altri prelibati prodotti d’eccellenza. Tappa imprescindibile è il Castello Incantato, un luogo che suscita una magnetica attrazione, frutto della genialità dell’eccentrico artista Filippo Bentivegna. Nell’arco di 50 anni ha creato un vero e proprio museo en plein air ricco di 3000 insolite sculture a forma di teste. Come in tutti i racconti a lieto fine, l’arte di Filippo il pazzo, disprezzata durante la sua vita, oggi è definita art brut ed è apprezzata nei musei
d’Europa.
Ieri come oggi, Sciacca è un libro che merita di essere letto almeno una volta nella vita! I suoi capitoli intrecciandosi in maniera autentica narrano un’affascinante storia capace di suscitare grandi emozioni che rimarranno per sempre nel cuore.
Foto e testo di Filena Rizzuto |