Si chiama Ettore Majorana, è un’installazione luminosa lunga 20 metri ed è la nuova opera site-specific di Claire Fontaine. La si può ammirare in uno degli edifici della tenuta Planeta di Sciaranuova, affacciato sulla Valle dell’Alcantara. L’opera prende il nome dall’illustre fisico scomparso nel 1938, che era solito trascorrere le sue estati da ragazzo nelle proprietà di famiglia, nei pressi di Sciaranuova.
Il materiale scelto da Claire Fontaine per l’opera appartiene alla tradizione dell’arte concettuale ed è caratteristico della sua ricerca artistica basata sulla citazione: la luce e la scrittura consentono “l’illuminazione”, la prima fisicamente e la seconda in un’accezione estetica e teorica.
(Claire Fontaine, Ettore Majorana, 2019, neon a parte, cornice, cavi e trasformatori, 120 x 270 x 17.000 mm – Planeta, Sciaranuova, Passopisciaro (Castiglione di Sicilia) – Courtesy dell’artista, crediti fotografici: Andrea Cristaldi)
Claire Fontaine ha riprodotto in lettere luminose al neon la frase di Leonardo Sciascia, ellittica del soggetto, un anonimo ritratto del fisico scomparso: “Si divertiva a versar per terra e disperdere l’acqua della scienza sotto gli occhi di coloro che ne erano assetati”.
Leggi anche > Gli scrittori che devi leggere se ami la Sicilia
L’opera è stata realizzata nell’ambito dell’ottava edizione di “Viaggio in Sicilia”, un progetto promosso da Planeta Cultura per il territorio. Fa riferimento a un passaggio del libro “La scomparsa di Ettore Majorana, in cui Leonardo Sciascia traccia un ritratto metafisico dello scienziato. Majorana è intento a mettere in scena il suo destino di genio, ma anche a volergli sfuggire.
L’opera è visitabile su prenotazione: eventi@planeta.it.