Trascorreva dalle 5 alle 12 ore al giorno a spiare e registrare le performance sessuali di ignari utenti, dopo averne 'hackerato' le webcam. Per questo motivo Stefan Rigo, 33enne di Leeds (Inghilterra), è stato condannato a scontare 40 settimane di carcere (pena poi sospesa) ed è stato anche iscritto nel registro degli aggressori sessuali della sua regioni. La notizia è stata riportata dal britannico Mirror. Il cyber-guardone è stato scoperto nell'ambito di una operazione internazionale, nata per contrastare il fenomeno del voyeurismo informativo.
Rigo utilizzava un software in grado di accere a webcam private e rubare password attraverso il monitoraggio del desktop da remoto: così riprendeva le vittime impegnate in prestazioni private su Skype, o davanti al proprio computer.
Angela McKenna, investigatore capo della National Cyber Crime Unit, ha dichiarato:
Le persone che usano strumenti maliziosi possono invadere ampiamente la privacy delle loro vittime e utilizzare computer violati per facilitare ulteriori crimini. Ma coloro i quali utilizzano questi programmi devono sapere che nonostante non ci siano contatti fisici o interazioni con le loro vittime, possono essere sempre identificati, rintracciati e consegnati alla giustizia sia dall'Nca che dai suoi partner.