di Manuela Zanni
L’Immobil Sud Resuttana srl, proprietaria dell’immobile che ospita la scuola di ballo, rappresentata dall’avvocato Giampiero Saverino, aveva già chiesto a Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi la risoluzione del contratto, stipulato nel 2014, per morosità. Ora il tribunale ha condannato Carmen Russo, (al momento concorrente del Grande fratello Vip ) all’immediato rilascio dell’immobile.
Oltre all’immediato rilascio dell’immobile, l’Immobil Resuttana ha chiesto il pagamento in favore dell’immobiliare di 4.160,50, euro di cui 4.015,00 oltre Iva, C.p.a. e spese generali, per compensi, e 145,50 euro per spese vive, a titolo di rifusione delle spese di lite.
Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi, sfratto per morosità. I canoni arretrati ammontano a circa 30 mila euro. La soubrette, che col marito aveva aperto l’accademia di danza classica e moderna Energy Dance, in via Resuttana a Palermo, ha ricevuto la sentenza di sfratto dalla sezione civile del tribunale monocratico di Palermo: «L’emergenza Covid non giustifica mancati pagamenti» si legge nella sentenza del tribunale di Palermo.
La celebre coppia non ha pagato l’affitto da marzo 2020 al marzo 2021 (eccetto la mensilità di settembre 2020) perché l’accademia di danza era chiusa a causa della pandemia da Covid. Carmen Russo motivando con l’emergenza sanitaria si era opposta alla convalida dello sfratto. Il tribunale rileva che «la conduttrice non ha più effettuato pagamento alcuno, e ciò neppure in seguito alla consentita riapertura, a decorrere dal giugno 2021, delle palestre e delle piscine».
L’Immobil Sud che dovrebbe avere circa 30 mila euro per canoni d’affitto arretrati, ha richiesto il pagamento con un altro decreto ingiuntivo. Sulla causa che ha portato al mancato pagamento dell’affitto attribuita alle ordinanze per il Covid che non consentivano le lezioni – secondo la coppia di ballerini.
Il Tribunale ritiene che «le misure restrittive adottate dall’Autorità non possano in alcun modo legittimare comportamenti, quali quello odierno, di totale sospensione del pagamento del canone da parte del conduttore. E ciò, neppure quando l’attività esercitata nei locali locati sia stata, come occorre nel caso di specie, totalmente inibita. In secondo luogo, ove per l’ipotesi in esame si dovesse ammettere – come altresì indicato dalla conduttrice – l’applicabilità dei rimedi dettati dall’ordinamento per far fronte alla sopravvenuta impossibilità della prestazione (conclusione, peraltro, non pacifica), il Tribunale osserva, che – nel caso di impossibilità totale – il conduttore dovrebbe comunque restituire il bene e – nel caso di impossibilità parziale – egli potrebbe soltanto pretendere una riduzione della prestazione da lui dovuta, con esclusione, quindi, di qualsiasi pretesa volta a permanere nel godimento dei locali locati senza più corrispondere il canone» scrive il giudice.
Enzo Paolo Turchi si dice “profondamente deluso ed amareggiato” dopo la sentenza del Tribunale monocratico di Palermo, che ha sfrattato l’accademia di danza sua e della moglie, Carmen Russo, dalla sede di via Resuttana a Palermo. “Ma noi amiamo Palermo e non ce ne andremo. Troveremo un altra scuola per rilanciare i giovani talenti siciliani” sottolinea. “Avevamo speso un sacco di soldi, apportando migliorie ai locali. Adesso saremo costretti a portare via tutto. Ovviamente le cose che si possono smontare. La nostra non era una palestra, era una scuola che va da ottobre a giugno. Noi abbiamo fatto di tutto per riaprire, perché è la mia vita, perché faccio questo di professione e ci ho speso in quei locali più di 100mila euro. Adesso mi trovo un po’ spiazzato. Dovremo lasciare i locali, ma adoro Palermo. Avevamo fatto il musical per Padre Pino Puglisi, insomma abbiamo portato avanti dei ragazzi del Sud. Io amo il Sud, Carmen ha il padre siciliano, della provincia di Agrigento. So per esperienza che chi è del Sud è penalizzato, quindi avevamo fatto questa accademia anche per aiutare i giovani del Sud. Lo abbiamo fatto con amore. Non vorrei lasciare Palermo sinceramente, magari cercheremo collaborazioni con altre accademie. Non vedo concorrenza nell’arte, la concorrenza sta nei supermercati. Ringrazio comunque lo Stato per gli aiuti che ha previsto col credito d’imposta. Molte scuole ne hanno usufruito. La quarantena è stata dura anche per il mondo dello spettacolo. Ma lo Stato c’è, è difficile affrontare una pandemia mondiale. È andata male, ma non sono milioni. Pagheremo il debito di 30mila euro. Ma andremo avanti, pronti per ricominciare” ha concluso fiducioso il ballerino.