Regia: Pietro Germi
Anno: 1964
Caustica e cinica satira della Sicilia bigotta e "d'onore", in cui una giovane ragazza, viene deflorata dal futuro sposo della sorella! Scoppia un putiferio, soprattutto quando la giovane denuncia il fatto alla polizia, mettendo questa storia sulla bocca di tutti, cosa che entrambi le famiglie, in particolar modo il sanguigno padre di lei, non digeriscono. Così, dopo sotterfugi e falsi rapimenti, la ragazza sarà vittima suo malgrado di un matrimonio riparatore, quanto per evitare la galera all'uomo tanto per mettere a tacere la gente! Cosa non si fa per l'onore… Il film ironizza in modo più che sardonico su quella Sicilia in cui salvare il cosiddetto "onore" è di importanza vitale, in cui sono le apparenze quelle che contano (memorabile la scena in cui il padre della ragazza costringe tutta la famiglia, appena usciti dal commissariato, a ridere per far credere alla gente che si era trattato di un malinteso), e le donne hanno l'importanza di un soprammobile. Sicilia questa che all'epoca di Germi esisteva ancora e che oggi non è del tutto scomparsa. Incantevolmente dimessa la Sandrelli e prepotentemente sanguigno il grande Saro Urzì (nella parte del padre della ragazza). Germi non è mai stato così pungente e sferzante, con un stile poi da lasciar a bocca aperta. Un capolavoro della "commedia all'italiana".