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A Selinunte (Trapani) si trova il parco archeologico più grande d’Europa. Proprio qui, un tempo, aveva sede un’antica città greca, che adesso rientra nel territorio del comune di Castelvetrano. A rendere Selinunte unica nel suo genere, è anzitutto la posizione: siamo a circa 30 metri sul livello del mare, con le acque azzurre che lambiscono il litorale a ridosso del parco archeologico.

Camminando tra le rovine dei templi, dunque, ci si può ritrovare a due passi dal mare, nei pressi di splendide spiagge, come quelle di Marinella di Selinunte. Il litorale sorge proprio tra la foce del fiume Selino e il porticciolo a est di Marinella. Alle spalle vi è il grandioso complesso archeologico, con l’Acropoli, la Collina orientale, il pianoro di Contrada Manuzza, il Santuario della Malophoros e due necropoli (Manicalunga e Galera Bagliazzo).

Un po’ di storia

Selinunte era chiamata dai greci “Selinùs” e deve il suo nome al sedano, che tuttora vi cresce selvatico. La città non ebbe vita lunga (circa 240 anni): la sua popolazione, in questo periodo, è cresciuta fino a raggiungere i 100mila abitanti. Fu distrutta dai Cartaginesi.

Venne fondata nel 650 a.C, su un luogo non interessato da insediamenti indigeni. Presto raggiunse il suo massimo splendore (ottenuto nel VI e V secolo a.C.): è stata la colonia greca più occidentale della Sicilia, a diretto contatto con l’area occupata dai Cartaginesi. Dapprima in buoni rapporti con questi, dopo la loro disfatta nella battaglia di Himera, Selinunte strinse un’allenza con Siracusa, rimanendole fedele.

Selinunte – Foto di Bjs (Wikipedia)

Selinunte mise in atto una politica di espansione verso Segesta, che causò diverse guerre. Lo scontro finale si ebbe nel 409 a.C., con l’intervento dei Cartaginesi, che colsero di sorpresa la città, che cadde. Venne occupata e distrutta e, anche se in seguito fu ripopolata e ricostruita, non fu più riabilitata.

A Selinunte è legata una interessante leggenda: quella dei giganti e del Fusu di La Vecchia (la trovate qui).

Cosa vedere a Selinunte

La città ha una topografia piuttosto articolata: è in riva al mare, fra due fiumi (Modione-Selino e Cottone) e la parte a sud ospita l’acropoli, mentre quella a nord l’abitato. Altre importanti vestigia si trovano ai lati della città, sulle alture oltre i fiumi: a est vi sono tre templi e una necropoli, situata a nord dell’attuale villaggio Marinella. A ovest vi sono gli insediamenti più antichi di Selinunte: il santuario della Malophòros e la necropoli arcaica. I due porti che la città aveva si trovano in corrispondenza delle foci dei fiumi.

Come abbiamo anticipato, il parco archeologico di Selinunte è il più grande d’Europa. Ha una estensione di circa 270 ettari ed è divisibile nelle seguenti aree:

  • La collina Gàggera (a ovest, con il santuario della Malophòros)
  • L’acropoli (al centro, con templi e fortificazioni)
  • La collina Manuzza (a nord, con l’abitato antico)
  • La collina orientale (ad est, con altri templi)
  • Le necropoli.

Ci sono due ingressi al parco. Uno dal lato est dalla frazione di Marinella di Selinunte (collina orientale), e uno dal lato ovest dalla frazione di Triscina di Selinunte (santuario della Malophòros).

Foto in evidenza di Franck Manogil from Beziers, France – Selinunte, CC BY 2.0, Collegamento

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