La ricetta dello sfincione (sfinciuni o spinciuni) appartiene alla tradizionale cucina siciliana. Si tratta di una prelibatezza dello street food palermitano, una sorta di pizza, che tuttavia si differenzia per diversi motivi, a cominciare dalla pasta. Oggi scopriremo insieme come prepararlo e qual è la sua storia. Il nome, come quello della sfincia, deriva dal latino spongia, cioè “spugna”. Basta guardare la pasta ben lievitata e morbida per capire che non ci sarebbe mai stato termine più appropriato per definirlo. In realtà si pensa anche ad una origine araba del nome ﺍﺴﻔﻨﺞisfanǧ col quale si indica una frittella di pasta addolcita con il miele.
A Palermo è possibile gustare lo sfincione acquistandolo dagli ambulanti che girano a bordo di Moto Ape, soprattutto per le vie del centro storico. La versione degli ambulanti è un po’ diversa da quella che si compra nei panifici e nelle rosticcerie. Il consiglio è di provare tutte le versioni dello sfincione, possibilmente passeggiando tra le stradine del centro. Sarà un modo per assaporare un’autentica esperienza siciliana!
Secondo alcune ricostruzioni lo sfincione sarebbe nato a Palermo, dentro il monastero di San Vito, in un’area compresa tra il mercato del Capo, via Cappuccini e piazza Indipendenza. Le suore volevano creare un pane più ricco, in occasione delle festività. Dato che potevano disporre soltanto di pasta lievitata e di ingredienti “poveri”, tipici della cucina contadina, diedero vita allo sfincione. Da quel momento, è rimasto radicato nella tradizione cittadina, conquistando anche altre parti della Sicilia. Nel tempo sono state prodotte anche alcune varianti. La più tipica è quella di Bagheria, una versione “bianca”, senza pomodoro, condito con ricotta, formaggio e cipolla.
Ingredienti
Procedimento
Buon appetito!
Foto di Ale Incathepooh