Shakespeare siciliano? Il mistero continua. La figura del famosissimo drammaturgo porta con sé un interessante giallo. Gli esperti si arrovellano ormai da tempo, cercando di capire chi fosse davvero e, negli ultimi anni, si è fatta strada l’ipotesi che le sue origini fossero siciliane. Il vero William Shakespeare sarebbe lo studioso John Florio, figlio di Michelangelo, erudito in esilio.
Michelangelo sarebbe fuggito dall’Inquisizione, partendo da Messina, e si sarebbe nascosto a Venezia e Verona, prima di fare tappa a Londra. Qui sarebbe nato William – o per meglio dire John – che ha sfruttato l’immensa cultura classica del padre ed è stato accolto dal conte di Southampton, insieme a un giovane attore, Will, di Stratford. Per anni sarebbero stati protetti dal potente aristocratico e abiteranno nello stesso castello. È facile, dunque, fare due più due: le opere sono state scritte da John Florio.
Senza una cultura classica, sarebbe stato impossibile narrare quelle vicende. Tra l’altro, come avrebbe potuto l’attore conoscere benissimo la toponomastica di Messina, Venezia, Verona o Padova? Queste città compaiono nelle opere di Shakespeare e, per poterne parlare in questo modo, bisogna comunque averle conosciute, in un modo o nell’altro.
Il mistero continua, dunque. Quel che è certo è che Florio è autore del dizionario inglese-italiano, che ha regalato al vocabolario inglese più di 200mila nuovi vocaboli. La voce “Florio” dell’Enciclopedia Britannica, inoltre, constava nel 1880 di 25 pagine, che diventarono solo due appena 10 anni dopo.